Allora, eravamo rimasti che oggi andavo alla mostra dei gachapon a Kichijoji con una missione: completare la mia collezione di Fuchiko Rainbow.
La prima volta che sono andata il risultato è stato: 3 rosse, 2 arancioni, 2 verdi, 2 azzurre e 1 blu. Mi mancavano la viola e la gialla. Ma tornerò, giurai, tornerò e mi vendicherò. O almeno spenderò un'altra badilata di soldi nel tentativo di.
Qualche giorno fa, grazie a un post su Twitter, sono riuscita ad organizzare uno scambio con una tipa di Sendai che aveva una viola in più e voleva una rossa in cambio, quindi oggi, che era l'ultimo giorno della mostra (e queste stronzette sono disponibili solo lì) il mio obiettivo era uno e uno soltanto: lei, la gialla. Una possibilità su sette.
E così mi avvio verso Kichijoji, in una giornata di sole che fa venir voglia di birrette al parco, col portafogli che già piange e il cuore pieno di speranze.
Ho già stabilito un budget. Oltre a quello non si va.
Arrivo sul posto e per prima cosa perlustro la zona gachapon. Dei 4-5 distributori di rainbow che c'erano ne è rimasto solo uno. Do una sbirciata all'interno: le capsule sono di tutti i colori tranne che giallo. Cominciamo bene.
Cambio i soldi alla macchinetta e mi metto in postazione, con una manciata di monetine in mano, pronta per spendere una follia e preparata psicologicamente al peggio.
Vado. Primo round.
Eh vabbè. Ma allora ho vinto. Dio esiste.
Non ci credo. Al primo colpo. 300 yen spesi. Intasco la capsula senza neanche aprirla e con la camminata di John Cena che fa You can't see me me ne vado.
(Non senza prima spendere un paio di pugnate di yen in qualche altra macchinetta di Fuchiko ma questisonodettagli)
E niente, vado a casa e torno al lavoro.
La prima volta che sono andata il risultato è stato: 3 rosse, 2 arancioni, 2 verdi, 2 azzurre e 1 blu. Mi mancavano la viola e la gialla. Ma tornerò, giurai, tornerò e mi vendicherò. O almeno spenderò un'altra badilata di soldi nel tentativo di.
Qualche giorno fa, grazie a un post su Twitter, sono riuscita ad organizzare uno scambio con una tipa di Sendai che aveva una viola in più e voleva una rossa in cambio, quindi oggi, che era l'ultimo giorno della mostra (e queste stronzette sono disponibili solo lì) il mio obiettivo era uno e uno soltanto: lei, la gialla. Una possibilità su sette.
E così mi avvio verso Kichijoji, in una giornata di sole che fa venir voglia di birrette al parco, col portafogli che già piange e il cuore pieno di speranze.
Ho già stabilito un budget. Oltre a quello non si va.
Arrivo sul posto e per prima cosa perlustro la zona gachapon. Dei 4-5 distributori di rainbow che c'erano ne è rimasto solo uno. Do una sbirciata all'interno: le capsule sono di tutti i colori tranne che giallo. Cominciamo bene.
Cambio i soldi alla macchinetta e mi metto in postazione, con una manciata di monetine in mano, pronta per spendere una follia e preparata psicologicamente al peggio.
Vado. Primo round.
Eh vabbè. Ma allora ho vinto. Dio esiste.
Non ci credo. Al primo colpo. 300 yen spesi. Intasco la capsula senza neanche aprirla e con la camminata di John Cena che fa You can't see me me ne vado.
(Non senza prima spendere un paio di pugnate di yen in qualche altra macchinetta di Fuchiko ma questisonodettagli)
E niente, vado a casa e torno al lavoro.
La foto di gruppo non la faccio ancora perché sto aspettando che mi arrivi quella viola per posta. |
0 rockers:
Posta un commento