Sono appena sbarcata in aeroporto.
Sto aspettando che succeda qualcosa, cercando di dare a questo momento una solennità che non gli appartiene. Sto cercando di capire che cosa provo per poi poterlo raccontare, ma niente. Niente di speciale. Sono in aeroporto e sto andando a prendere il treno, ecco tutto.
Sempre così quando si realizza un sogno. Nel momento esatto in cui ottieni quello che volevi da tanto tempo la mente va in crash. All'improvviso non hai più niente da desiderare e i ricordi di questa nuova condizione non esistono ancora, quindi sei come in un limbo.
Tutta colpa dei film, dove tutto ha un timing perfetto, dove le entrate trionfali si sprecano e soprattutto, dove nessuno si strucca.
Niente entrata trionfale da film americano. Che poi se questo fosse un film americano non sarei qui, sarei come minimo a New York con il tacco dodici e senza valigia che nei film non ce l'hanno mai, e fuori dalla porta ci sarebbe un taxi giallo pronto a portarmi all'angolo tra la 57esima e la Broadway dove Johnny Depp mi sta aspettando con un calice di scotch in mano seduto su una poltrona di velluto rosso di fronte al camino.
Mi riscuoto e sono seduta sullo Skyliner, fissando il buio fuori dalla finestra. E' che in realtà in questi momenti si ha altro a cui pensare, dov'è l'uscita, dove ho il portafogli, quale treno devo prendere, non dimenticare la valigia, devo andare in bagno. La mente va in pilota automatico.
Sempre così quando si realizza un sogno. Nel momento esatto in cui ottieni quello che volevi da tanto tempo la mente va in crash. All'improvviso non hai più niente da desiderare e i ricordi di questa nuova condizione non esistono ancora, quindi sei come in un limbo.
Tutta colpa dei film, dove tutto ha un timing perfetto, dove le entrate trionfali si sprecano e soprattutto, dove nessuno si strucca.
Niente entrata trionfale da film americano. Che poi se questo fosse un film americano non sarei qui, sarei come minimo a New York con il tacco dodici e senza valigia che nei film non ce l'hanno mai, e fuori dalla porta ci sarebbe un taxi giallo pronto a portarmi all'angolo tra la 57esima e la Broadway dove Johnny Depp mi sta aspettando con un calice di scotch in mano seduto su una poltrona di velluto rosso di fronte al camino.
Mi riscuoto e sono seduta sullo Skyliner, fissando il buio fuori dalla finestra. E' che in realtà in questi momenti si ha altro a cui pensare, dov'è l'uscita, dove ho il portafogli, quale treno devo prendere, non dimenticare la valigia, devo andare in bagno. La mente va in pilota automatico.
Ci vorrebbe qualcosa che inneschi il processo, un trigger, una botta in testa...
Sospiro.
E lo sento.
Lo respiro un'altra volta. L'odore del treno.
E all'improvviso eccoli i ricordi, sono qui, di nuovo, qui dove volevo essere, e tutto è così vicino lo respiro di nuovo, non sono passati due anni non me ne sono mai andata e ora sto qui non vado da nessuna parte baby.
Non ti ricordavo così, le dico. Sticazzi mi risponde lei, l'ultima volta che sei venuta era piena estate, miracoli non posso farne. Ah, già.
Dai, dillo. Dì il suo nome. Chiamala ora che può sentirti.
Scendo dal mio treno.
Hey... Tokyo?
Non ti ricordavo così, le dico. Sticazzi mi risponde lei, l'ultima volta che sei venuta era piena estate, miracoli non posso farne. Ah, già.
Dai, dillo. Dì il suo nome. Chiamala ora che può sentirti.
Scendo dal mio treno.
Hey... Tokyo?
vorrei davvero poterti dire okaeri.
RispondiEliminama questo te lo dirà lei.
credo me l'abbia detto...
Eliminagrazie comunque!
Ciao telepate... contavo di non leggerti per un mese intero, e ti pensavo proprio stamani: ed ecco l'avviso del nuovo post! Sono contento.
RispondiEliminaCredo sia proprio come lo descrivi tu. L'attesa per la solennità che non viene, la mente indaffarata e tutto.
Ora mancano solo le foto e le cronache fitte fitte.
Ciao bionda
Pian piano arriverà tutto! Foto, cronache... mail ;)
Elimina"ricordi di questa nuova condizione non esistono ancora, quindi sei come in un limbo"
RispondiEliminache bella questa!! e` verissimo!
Salutami Tokyo Succhan!!
Ti saluta anche lei!
EliminaIl limbo sta cominciando a sciogliersi...
Ben arrivata!
RispondiEliminaE comunque sì, è proprio così. "Questo è il Giappone, sei qui veramente!", mi dicevo io, e non sentivo NULLA. Poi arriva, con calma, quando meno te lo aspetti.
Grazie!
EliminaAh ecco, non ero solo io allora... esatto, proprio quando meno te lo aspetti. Boom.
Sono arrivato qui per vie traverse e, quando ho letto questo post è stato come rileggere e sentire dentro di me in un colpo solo tutte le emozioni che ho provato un anno fa quando sono tornato anche io a Tokyo. Mi è venuto un nodo alla gola (o per dirlo in maniera bizzarra, un nodo alla のど).
RispondiEliminain poche righe mi hai fatto tornare a quando le porte di Narita si sono aperte e io sono approdato definitivamente là.
Grazie!
Buona permanenza
Sono contenta di aver scatenato il flashback!
Eliminahahaha il nodo alla のど... ダジャレ!
è la stessa sensazione che ho provato io. Secondo me è Narita...è come un limbo...
RispondiEliminaForse sono così tutti gli aeroporti, non lo so. Anche se sei a Narita non ti senti a Tokyo.
EliminaL'unica cosa, quel お帰りなさい mi scalda sempre il cuore.