Ed eccomi qui, un po' in ritardo, a
svelarvi le mete del mio mini viaggio fotografico della settimana
scorsa. Tempo e pigrizia permettendo, prima o poi arriverà anche
qualche post dettagliato con le foto.
Partenza mercoledi ore 17.00 circa,
dopo il lavoro, ovviamente in ritardo. Siamo io e i miei due zaini:
quello fotografico e quello da backpacker. Per fare i 60 km da casa
mia alla stazione ci sono volute 11 canzoni dei Rancid. Per chi non è
esperto, vuol dire che ho corso come una disperata perché le canzoni
dei Rancid non durano un cazzo.
Come sempre, appena metto piede sul
binario arriva il mio treno, neanche avesse aspettato proprio me.
Sorrido serafica a quelli che lo stavano aspettando da 20 minuti e
vado a occupare i miei quattro sedili. Destinazione Verona.
Nella stazione di Verona mi mangio le
mani per aver perso l'occasione di provare il mio nuovo 50mm
(arrivato dopo 4 mesi che l'avevo ordinato, ahem) con due
meravigliosi soggetti che si aggiravano tra i binari: prima una
rockettara annoiata e sbuffante con un chiodo consumato che aspettava
qualcuno, e poi un signore di colore di mezza età con un
appariscente completo color giallo/ocra pieno di disegni, una cosa
come questa per intenderci. Maledetta me.
Poco dopo viene a prendermi Sanchan e
passiamo a casa sua un secondo a caricare i suoi zaini prima di
partire per incontrarci col FotografoDiPaesaggi. Siamo in ritardo sulla tabella
di marcia, lui ci manda un messaggio che dice "finisco di
preparare lo zaino, mi faccio un tè e parto". Le nostre facce:
-_-' -_-'
Ora di partenza stimata: 21.00
Ora effettiva: 23.00
Tutto Bene.
Fendiamo la notte facendo slalom tra i
camion sull'autostrada semideserta, scendiamo.
Sosta in autogrill attorno alle 3, per
una specie di colazione notturna con caffè e cornetti appena fatti:
il cibo degli dei.
Scendiamo ancora.
Fra un abbiocco del
FotografoDiPaesaggi e un insulto
alla signora del navigatore arriviamo, e sappiamo di essere arrivati
quando ci troviamo di fronte una strada chiusa da una transenna.
Guardiamo increduli le case che ci circondano: oh sì, siamo proprio
arrivati.
Andiamo a cercare un posto dove
aspettare le 8 di mattina.
Una volta sistemati, tiriamo fuori i
sacchi a pelo e senza tanti complimenti cadiamo morti sui sedili, comodi come il tacco 12 per fare jogging, che
gentilmente danno un'ulteriore mazzata alle nostre stanche membra. In
questo stato di dormiveglia/oblio passiamo la bellezza di tre ore.
Sono le otto di mattina, con gli occhi
gonfi e la visuale di un ubriaco decido di uscire dalla macchina,
riacquistando dolorosamente l'uso delle gambe. L'aria è fresca ma
c'è il sole, e quello che ieri era il parcheggio di un ospedale
semideserto oggi è ancora il parcheggio di un ospedale, ma brulica
di macchine che cercano invano di infilarsi in qualche buco. I miei
compagni di viaggio escono assonnati con delle facce non molto
migliori della mia. Buongiorno.
Siamo a L'Aquila. Abbiamo il permesso
per visitare la zona rossa.
Ed ecco svelata la prima tappa del
viaggio: ho passato due giorni a girare per le rovine della vittima
del terremoto del 2009.
Seconda tappa, la Toscana. Della serie,
vuoi che nel tornare non ci fermiamo un paio di giorni nella val
d'Orcia?
Qui abbiamo accumulato altre ore di
sonno alzandoci alle 4 di mattina in stile badilata sui denti, per
andare a fotografare l'alba.
Abbiamo passato una giornata intera fra
le colline e i cipressi e i casali nella zona di Chianciano/Pienza/Paradiso Terrestre... da quelle parti lì insomma.
Per ultimo, ci siamo trasferiti nella
provincia di Firenze per dare un colpo di grazia al nostro sonno e
alle nostre fotocamere. Reggello, castello di Sanmezzano.
L'Urbex più incredibile che io abbia
mai fatto. Voi non avete idea di cosa giace abbandonato lì dentro.
Stay tuned.
Succhan :) che viaggiooooo ci siamo fattiiiii!!! grande Gioveeee!!
RispondiEliminaCiao :)
RispondiEliminaHo visto che sei stata a L'Aquila, se ti interessa ho scritto anche io un post nel mio Blog...
http://ilblogdelpachulli.wordpress.com/2012/08/21/in-abruzzo-tra-laquila-e-le-sagre/
Ciao!
Ciao Succhan, vagavo per il tuo blog in cerca di ricordi e sono incappato in questo post...mi e` venuta la pelle d'oca...mi manchi!
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