02.01.2011

Le inglesi avevano effettivamente dei gusti di merda.

In compenso ho fatto amicizia col cameriere biondino, che si chiama Sean e viene dalla California. Ci ha già provato con me ma ho pensato "eh no, io con la California ho chiuso, una volta mi fregate poi basta".
Inoltre, un plauso per me che ho parlato per quasi un'ora in francese con una coppia di turisti della Bretagne. Il risultato? Mi hanno dato il loro biglietto da visita e se mai andrò a trovarli avrò a disposizione nientemeno che un bell'appartamento sul mare tutto per me. Merci beaucoup!
Quando Sean ha staccato siamo andati in un altro pub con due tipi di Roma (uccidetemiiiiii) dove c'erano tre ragazzi che si erano messi a suonare musica irlandese in jam session. Il pub era troppo figo, perché era all'interno di un ostello e se chiedevi al proprietario a che ora chiudeva lui ti rispondeva "tu a che ora vuoi andare a casa?"


Inutile dire che questa mattina la colazione è andata a farsi fottere e che non sono uscita dall'ostello prima di mezzogiorno. Le inglesi che sono partite stamattina mi hanno lasciato in eredità due bottiglie di vino vuote, una bomboletta di lacca spray piena, una bottiglia d'acqua e vari rasoi usati, che continuo a trovare in giro per la camera.
Alle 2 meno 10 in punto o circa mi trovo di fronte alla statua di Oscar Wilde in Merrion Square, con un pezzo di cartone in mano e in attesa di un gruppo di perfetti sconosciuti. E' tempo di FREE HUGS meeting.
Il team è composto da me, un'altra italiana, un'americana di nome Serendipiti, 3 spagnoli e un greco/svedese che vive a Dublino.
Faceva un gran freddo, e avrò abbracciato e scaldato almeno un centinaio di sconosciuti, su e giù per Grafton street e per le strade di Temple bar. Niente male per un primo giorno, eh, Dublino? Credo proprio che tu mi piaccia già.






La ragazza italiana mi ha invitato al Mercantile pub in Dame street stasera, dove suonano dei suoi amici, e ora mi sto bevendo il cider-aperitivo all'O'Sheas con Sean mentre aspetto che arrivi l'ora. Dopo gli abbracci siamo rimasti io, Serendipiti e Daniel, il greco svedese. Siamo andati in uno shisha bar, dove ti siedi per terra, ordini tè e narghilè e ti godi la vita. Abbiamo parlato di una miriade di cose: il bello delle persone che hai appena conosciuto è che non finisci mai gli argomenti di cui parlare.

E in tutto questo, anche oggi mi sono dimenticata di guardare il cielo d'Irlanda.




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