Sfidando la città che non dorme mai.

Welcome back, caldo. E con te i piedi nudi, i pantaloncini corti e le bibite ghiacciate, i turisti che non sanno guidare e il rombo assordante delle moto da strada. Il sole anche dopo le cinque e mezza di sera, e la luce giallastra della mia camera dove mi rinchiudo a studiare giapponese.

Non c'è un giorno preciso per l'inizio di quest'estate. E' arrivata danzando assieme al freddo, e ogni tanto gli cede ancora il posto in un soffio di vento troppo forte, in una mattinata nuvolosa o in una tempesta improvvisa. Sempre e rigorosamente quando io decido di stendere il bucato.
L'inverno è perfetto per pensare, l'estate è il periodo per fare casini, e questo lo sappiamo. Ma chissà cosa succederà nell'anno del Boh...
Un anno fa era arrivata l'ora, quasi. Un anno fa era un giorno di cui non mi importava niente, volevo solo che passasse in fretta assieme agli altri tre che mi separavano da Lei. Era un mercoledì di luglio in cui io non avevo idea della grandezza di quello che stava per succedere, del casino che avevo fatto e di come tutto sarebbe cambiato. La mia vita prima e dopo Tokyo.



Hey ti ricordi di me? Sono quella che girava scalza per le tue strade, quella che attirava sguardi curiosi nelle roventi mattine d'agosto.
Sono quella che voleva sempre rimanere sveglia dopo che tutti erano andati a dormire, quella che cercava di rimanere al passo con te. Sono quella che a volte non tornava a casa, quella che dopo un paio di giorni girava senza trucco e con addosso delle magliette prese in prestito da gente a caso. Quella che profumava di docciaschiuma al limone trovato nella doccia di una guest house, che aveva sempre due occhiaie enormi che non faceva niente per nascondere, quella che non si fermava mai.
Io sono quella che si infilava nei tuoi vicoli più nascosti, che voleva scoprirti. Sono quella che hai salvato e che ha un conto in sospeso con te, sono quella che presto tornerà.

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