Ho de far le valigie

Vivrò a Saitama.
Saitama è una prefettura confinante con quella di Tokyo, che in realtà ora è stata inglobata e fa parte della sua area metropolitana. Che secondo me è perché la gente che ci abita si era stufata di dire "sto a Saitama" e sentirsi rispondere "dooove?!" e quindi ora può dire che sta a Tokyo. Un po' come uno di Mestre che dice "sto a Venezia".
E' la prefettura più popolosa del Giappone, dicono. Della serie, 2000 abitanti per km quadrato..dicono.
La mia famiglia ha due figli. E un chihuahua. Lei lavora part time, lui è un famigerato salaryman. Ieri ho chattato su skype con la mia mamma giapponese, Ayami..è simpatica, è carina, ha quasi 40 anni ma potrebbe sembrare mia sorella. Minore.

-3. E' da mesi che sto aspettando di avere una qualche reazione al fatto che sto per andare a Tokyo, dato che dal giorno in cui mi sono iscritta alla scuola e ho comprato il biglietto aereo non sono mai riuscita a rendermi conto che ci stavo andando davvero. Non esultavo, non gioivo, non ballavo nuda per la strada, niente. Il mio cervello non concepiva. Poi un bel giorno il countdown scende sotto i 15 giorni, e che succede? 

Che vado in iperventilazione ogni cinque minuti. Giuro, peggio del primo appuntamento di un 14enne con la tipa più bella della scuola di due anni più vecchia di lui. Peggio dello scienziato che deve premere il pulsante rosso e mandare il primo shuttle nello spazio, peggio....beh.
Non è che sia agitata in realtà, sono contenta, solo..al momento ho la testa troppo piccola per contenere tutti i pensieri e tutte le emozioni, che sono talmente tanti che frà un po' implodo e mi trascino dietro tutto l'universo.

Ho de far le valigie. Non capita anche a voi di pensare "oddioddioddio ho MILLE cose da fare e non ho tempo" e poi quando finalmente avete 5 minuti per mettervi lì, improvvisamente non ci sono cose da fare? Cioè, tu lo sai che ci sono, stamattina avevi stilato una lista mentale di almeno 50 punti, ma ora proprio proprio non ti viene in mente cacchiocos'eraquellacosa e lo sai che te ne ricorderai nel momento esatto in cui ne avrai bisogno. Cioè quando sarai dall'altra parte del mondo a bestemmiare perchè eccocos'eraquellacosa, e l'hai lasciata qua.
Che sofferenza.
La mia filosofia al riguardo è "l'importante è che ci siano il passaporto e il biglietto aereo", e cioè quello che mi permetterà di raggiungere la meta, per tutto il resto c'è Mastercard.

E invece stavolta sono attrezzatissima, ho circa un'ottantina di carte da smistare tra biglietti, assicurazioni, jr pass, voucher che non so bene a che cosa servano, una carta di raccomandazione della scuola che non so a chi devo mostrare, copia dell'iscrizione alla scuola, copia dell'indirizzo della famiglia, copia del passaporto, copia del diploma delle elementari e copia della foto della prima comunione.
Mi hanno mandato ottocento carte che mi dicono tutto, consigli e consigli su come comportarmi in viaggio, una lista delle cose essenziali da portare e il decalogo del comportamento perfetto a casa della famiglia ospitante, del quale devo assolutamente riportare l'ultimo punto perchè merita:

-In order to prevent potential trouble or misunderstandings, please avoid behavior such as wearing highly revealing clothing, being alone in your room with just one family member, and consuming alcohol while alone with just one family member.

Cavolo, dovrò lasciare a casa il babydoll leopardato anche stavolta.

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