Traumi

Come sempre la radiosveglia ha preso vita alle 07.14, svegliandomi. Apro gli occhi e una voce fastidiosa sembra rimproverarmi, co-co-co-co-contessa tu non sei più la stessa. Mi scusi deve avermi confuso con qualcun altro.
"ma perché cazzo non si prende Virgin radio in questa valle?"
Come sempre mi sono trascinata verso il bagno, oggi un po' più faticosamente per via dei piedi martoriati dall'allenamento (mai avute le vesciche viola in vita mia). Come sempre ho salutato mio fratello, fissandogli la maglietta perché ancora troppo pigra per guardare in su fino alla sua faccia. Come sempre ho riempito la tazza di latte e l'ho data in pasto al microonde. Come sempre ho esaminato il tempo fuori dalla finestra. Sereno.
Come sempre mi sono vestita e come sempre mi sono lavata i denti.
Come sempre sono uscita e sulla tromba delle scale stavo per mettermi le scarpe, come sempre.
Ed è in quel momento che ho sentito squillare il telefono. Un taglio netto a quella catena di come sempre.
Bah, chissà chi rompe il cazzo a quest'or..

oh-oh.

[e il suo volto si illuminò di consapevolezza. Che oggi era venerdì. Che erano le otto.
E che lei sapeva di chi era quella telefonata.]

VEEEERO l'intervista telefonica con la scuola Giapponese!!!!!! panico panico. Rientro e vedo mia madre con il telefono in mano, espressione interrogativa in faccia. "ehm credo sia per te" "si si passameli"

"pronto?" (ma che pronto, scema...)
"....hello, can I please speak with Stila?"
"it's me, hi."
"Hi! This is KAI japanese school, are you ready for the interview?"
"..............yeees (ma anche no)"
"ok, wait a moment please"
"..."

"moshi moshi"
"[cazzocazzocazzo questa parla in giapponese sononellamerda] m-moshi moshi"
"[inizio dell'intervista in giapponese e della mia morte cerebrale]"

ok.
non so come ma abbiamo parlato per circa 20 minuti del più e del meno, tutto in giapponese. Le mie poche conoscenze sembrano non avermi abbandonato, nonostante fossi stata talmente imbecille da dimenticarmi dell'intervista e di conseguenza non fossi affatto preparata psicologicamente. I libri ancora offesi mi fissavano furtivamente, un po' preoccupati e un po' divertiti.
In sostanza mi ha chiesto come mi chiamo e dove vivo, che ora era in italia, cose sul tempo, poi abbiamo parlato del mio lavoro e di cosa farò questo weekend e cosa ho fatto il weekend scorso. Se mi piaceva il cibo giapponese (hai, daisuki desu!) e altre cose così, poi qualche domanda su come studio il giapponese e basta credo..che bello che era sentirla dire "ah, sou desu ka" (ah, davvero?) dopo ogni mia frase..anche perché così ero sicura che non avevo sparato qualche minchiata..
Alla fine mi ha chiesto se avevo studiato determinate espressioni, un po' le avevo studiate, le altre non ancora. Poi mi ha candidamente chichiarato "jaa, reberu ha san desu." Il tuo livello è 3.
Ho controllato sul sito e i livelli del corso estivo sono 4, quindi non male, anzi, quasi troppo bene!

A parte tutto, ora ho una nuova certezza: come temevo, il mio cognome verrà inesorabilmente storpiato in "rosu-san". aargh. shouganai.
E per fortuna che non ha pronunciato il mio nome.

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