Ring a ring a rosie

Appena l'ho vista, la prima cosa che ho pensato è stata "Inghilterra". E' inutile, la maggior parte dell'architettura te la ricorda, con le case di mattoni rossi e i camini rotondi, e i cancelli di ferro verniciati di nero. E poi ci sono gli odori. Ce n'è uno in particolare che è uguale, non so di cosa sia, so solo che mi fa venire in mente la moquette, i corridoi stretti, le scalette ripide e le case con i muri colorati.



Rispetto alle altre città europee, a Dublino la vita gira molto di più attorno ai pub. Ero lì da un giorno e mezzo neanche, che già mi stavo preparando perché "una tipa che ho conosciuto oggi mi ha invitata in un pub a vedere un suo amico che suona", situazione che a quanto pare capita spesso. Con una serata in un pub di Dublino ti fai una rete di conoscenze che neanche immagini, in soli due giorni la rubrica del mio telefono ha subito un notevole aumento di contatti. Prima del terzo giorno non avevo ancora conosciuto nessun irlandese, e questo la dice lunga su quanto la cara Dublin sia cosmopolita.

La frase tipica che mi ha detto ogni singolo dublinese prima di uscire la sera è stata "adesso ti porto nel posto dove secondo me fanno la Guinness più buona di tutta Dublino".



Una cosa che ho notato, rispetto ad esempio a Londra, è la scarsità di ristoranti italiani. Almeno, io non ne ho visti. Liam, il mio couchsurfer, mi ha detto che qualche decina di anni fa gli italiani che si trasferivano a Dublino provavano ad aprire dei ristoranti, ma senza troppo successo. Quindi hanno ripiegato sui fast food, e ora quasi tutti i chioschi notturni di patatine e panini, sì quelli dove vai per mangiare qualcosa quando sei secco, sono gestiti da italiani. "Cosa? Mi stai dicendo che gli italiani vendono junk food a Dublino?" "sì e sono anche i più buoni! Io se ne vedo uno gestito  da cinesi non mi fido, vado sempre da quelli italiani" "ma è terribile" "perché? Guadagnano molto bene" "E' ancora più terribile.." ora io non so se sia vero ma, beh, speriamo di no.
A volte noi italiani abbiamo la fama di quelli che non sanno bere, questo l'ho scoperto da poco, me l'ha detto Conor una sera. "Ci sono 9 italiani che entrano in un pub, sai che cosa fanno?" "cosa?" "they share a pint" "ah"
Beh. Come abitante della seconda valle in Trentino per tasso di alcolismo (maledetta val di Fassa!) non mi sento di prendermi la respondabilità per questo stereotipo. Allora, fuori i nomi, chi è stato? Italiani che non sapete bere, mi spieghate che ci andate a fare a Dublino? A finire come i vostri compatrioti che la sera invece di andare a bar vendono patatine, ecco cosa!

Dublino è piccola, molto piccola se si prende solo il centro. A piedi si arriva un po' ovunque. Ci sono un paio di strade principali, c'è il fiume Liffey che divide la parte fighetta da quella non fighetta, Temple Bar che è la zona piena di bar e turisti, Grafton street che è la zona piena di negozi e turisti, la zona del Trinity College e dintorni, O' Connell street e dintorni. Se percorrete una qualsiasi strada del centro e fate quei 200 metri in più, vi ritrovate in periferia. Io adoro la periferia. Mi fa paura, e la adoro.


Per indicare quanto casa tua è lontana dal centro si usano i numeri: "dove abiti?" "non molto lontano, a Dublin 4" "ah beato te, io sto a Dublin 18!"
Scommetto che una delle linee della metro di Shinjuku a Tokyo porta a Dublin qualcosa. E mi dispiace ma questa la puoi capire solo se sei stato a perderti nella stazione di Shinjuku.



Dove ci si dà appuntamento a Dublino? Allo Spire, ovviamente. Lo Spire sta in O' Connel street, che è una stradona bella larga nel northside con delle grandi zone pedonali, che arriva proprio perpendicolare al fiume. Le due corsie di marcia sono separate da una zona pedonale, e proprio lì in mezzo, all'altezza dell'incrocio con Talbot street, c'è una scultura metallica a forma di ago gigante alta 121 metri che sorge dal terreno. Lo Spire, per l'appunto. A dire la verità è un po' scomodo per incontrarsi con qualcuno, perché avendo una struttura cilindrica non c'è un davanti o un dietro, quindi per essere sicuri che il vostro appuntamento non vi stia aspettando dall'altra parte dovrete mettervi a girarci intorno. Se poi state girando tutti e due potrebbe anche succedere che non vi incontriate per svariati minuti. O magari state tutti e due fermi sul posto aspettando che sia l'altro a girare e passate mezz'ora ad aspettarvi a tre metri di distanza. Secondo me la gente si mette d'accordo prima: "dove ci vediamo stasera?" "va bene allo Spire?" "ok, io sto fermo e tu giri?" "va bene, a dopo"




E allora dai, stasera portami nel tuo pub preferito che ne ho bisogno. Imparerò ancora un po' di accento irlandese così la prossima volta non mi scambieranno più per una polacca, e potrò confondere gli americani quando mi chiedono l'ora. "Half two?"
Nei pub di Dublino puoi vedere scene uniche, come i vecchietti seduti attorno ad un tavolo che invece di giocare a carte o parlare di politica si mettono a suonare musica irlandese e i giovani li alscoltano mentre aspettano il settling time della loro Guinness. E intanto al tuo tavolo multietnico un argentino sta interrogando un californiano sugli stati dell'America latina.



0 rockers:

Posta un commento

 

Post più popolari