lunedì 27 febbraio 2012

Week 8: grande demone celeste, il Giappone mi segue dappertutto, Italia-Utah: la sfida

Ho iniziato a seguire il metodo AJATT.
AJATT: All Japanese All The Time. Un metodo semplice, ingegnoso e non convenzionale per imparare il giapponese, fondato sul seguente principio:

"Non si impara una lingua, ma ci si abitua ad essa".

Questo metodo spiega come imparare il giapponese facendo cose divertenti: guardare la tv, leggere, qualsiasi cosa ci piace fare... "se lo studio diventa noioso, allora vuol dire che non si sta studiando nel modo giusto".
Il blog di Khatzumoto trabocca di consigli e post su come fare per "imparare la lingua come farebbe un nativo", con tanto di sostegno psicologico, metodologia e abbondanza di link esterni.

Questo ragazzo americano che, senza essere mai stato in Giappone, in 18 mesi è stato in grado di sostenere un'intervista di lavoro in giapponese, sostiene l'importanza fondamentale di creare attorno a sè un ambiente giapponese.

"So how did I do it? Well, by spending 18-24 hours a day doing something, anything in Japanese."

Oltre alle cose più ovvie come guardare film, programmi, ascoltare musica e leggere libri in giapponese, lui ha cercato di estendere questa "giapponesizzazione" a tutti gli aspetti della sua vita: navigava solamente su siti internet giapponesi, guardava le news giapponesi, ha perfino comprato l'equivalente dei suoi testi universitari in Giapponese, e ha studiato con quelli.
Mangiava con le bacchette.
Cercava di pensare in giapponese.
In altre parole, si comportava come una persona nata in Giappone, che "non può contare su nessun'altra lingua che sul giapponese, perché è tutto quello che ha, e quindi è costretto ad impararla".
Ora, io non so se riuscirò mai ad arrivare a un tale livello di immedesimazione, ma ho deciso che se un ragazzino che vive in culo allo Utah possiede il potere di fare una cosa del genere, allora, beh, qualcosa posso fare anch'io.

Una delle prime aggiunte che ho voluto fare alla mia routine giornaliera di studio del giapponese sono stati i podcast.
Ragazzi, ho scoperto l'acqua calda la magia di iTunes e dei podcast, e mi hanno aperto un mondo.
D'ora in avanti passerò ogni singolo momento possibile della mia esistenza con delle cuffie nelle orecchie, ascoltando podcast in giapponese.
[Khatzumoto le teneva anche di notte, ma sinceramente io credo che, se dormo, dormo. Punto. E comunque, se proprio devo farlo, lo farò dopo che avrò trovato un paio di cuffie che non mi sfracellano le orecchie ad appoggiarmici sopra.]

C'è un'altra cosa che penso di dover fare, anche se l'idea mi spaventa un po': ascoltare solo musica giapponese da qui a data da destinarsi.
Sono molto combattuta su questo punto, e non credo che sarò capace di fare come Katzumoto che ha deliberatamente cancellato tutta la musica non giapponese dal suo lettore mp3, anche perché non sono esattamente una miriade i gruppi giapponesi che mi piacciono.
Credo di aver preso una decisione alla fine. Cambierò i cd che ho in macchina. Con un compromesso: toglierò tutta la musica non giapponese, ok, sostituendola con tutti i cd giapponesi che riuscirò a procurarmi. Ok.
Ma loro restano.

La discografia dei Rancid non mi lascerà.
Va bene tutto, ma loro no.
Ne abbiamo passate troppe insieme.

Let's rock!

Dopo questa dichiarazione d'amore, potrei anche spendere qualche parola di ringraziamento per il grande demone celeste, che mi ha regalato un'emozionante settimana piena di piacevoli sorprese quali: macchina con la batteria scarica, riscaldamento rotto al lavoro, assicurazione della macchina da pagare,  infezione, doppio herpes e altre simpatiche avventure.

A buon rendere.

When the sky is posing for you in the wrong moment.

E con questo cielo profondamente sexy è iniziato un weekend decisamente migliore della settimana appena trascorsa.

Quando le cose vanno male, fatevi una risata, sparate un paio di porchi e fatevi belli per uscire.

Cugi tryptich

P.s.: se il post era noioso mi scuso, ma ho l'elefante del sonno che sta cercando di chiudermi le palpebre e ci sono due giapponesi che si raccontano barzellette da un'ora nelle mie orecchie.

domenica 19 febbraio 2012

Week 7: no no no I ain't got control.

Ormai questa stanza è piena di me. Dei miei attimi di trionfo, delle mie paure.
Dietro ogni pensiero incerto ci sono le note di "where do you think you're going?", che mi prendono in giro con quel tono sarcastico e pungente.
Nello specchio non ci sono io, ci sono i miei dubbi.
Non rispondo, chiudo gli occhi.
Dove sto andando?

So che c'era qualcosa di importante da dire
da fare
Uh?
Non ricordo.
Qui è una lotta continua per restare focalizzata sui miei obiettivi.
Se solo avessi un cielo...
Qualcosa di ampio, che mi permetta di pensare.
Come un orizzonte.
Siete mai stati in un posto senza orizzonte?

Ma finalmente "let the dominoes fall" è di nuovo nella mia macchina.
E il bassista che mi urla nelle orecchie con quella voce roca.
"I remember you when you were young and strong".
Cazzo, come potrebbe questo non darmi un po' di forza?
Alzo il volume, e le domande superflue vengono spazzate via.
Così come dovrebbe essere.



M&m's

L'altro giorno, dalla mia mente sempre ben focalizzata sulle cose importanti è uscito un quesito: "ma... come sono gli m&m's quando si sciolgono?"
Io ovviamente non ho potuto lasciarla a combattere con un tale mistero irrisolto e ho dovuto provare...
Consigliato a chi desidera una casa che profuma di fabbrica di cioccolato.

Icy

Questo posto non è molto lontano da casa mia. E' una valle strettissima che in realtà consiste di un torrente con una stradina che lo segue, tante curve e niente sole. Ci sono andata ad arrampicare una volta, e mi sono riempita di graffi e lividi.
Questa è anche la mia prima prova a fotografare una cascata. Avrei voluto lasciare l'otturatore aperto per più tempo ma questo era il massimo che ho potuto fare, senza un filtro polarizzatore o simili.

AAA CERCASI: un qualcuno che mi insegni a calcolare l'iperfocale evitando di farmi avere un attacco di ansia tachicardiaca per l'uso della matematica nella fotografia.

RINGRAZIAMENTI al Birrificio Bionoc, per avermi offerto la cena della settimana della birra artigianale, per avermi tirato fuori di casa salvandomi da un destino da hikikomori e perché la loro birra è la FUCKIN' BEST.

Sipario.

domenica 12 febbraio 2012

Week 6: l'arte di unire delle parole a caso

Siate indistruttibili. Sempre.

Come ho spiegato nel post della week 1, per imparare i kanji sto usando il metodo del signor Heisig (mischiato al mio metodo, ad Anki e ad un libro per i bambini delle elementari giapponesi, ma voi non fate troppo i fiscali eh). Quello che mi diverte di questo metodo sono le storie assolutamente assurde che si vengono a creare per far sì che uno riesca a memorizzare un determinato ideogramma: queste storie vengono inventate facendo interagire tra di loro le parti che compongono il kanji, chiamate primitivi, in modo da creare un'immagine che evochi il significato del kanji stesso.

Qualche esempio piuttosto normale:

CORO
口 è il primitivo di bocca; 日 è il primitivo di giorno, sole o lingua che si dimena in bocca (no non sto cherzando: c'è scritto proprio così sul libro)
Una bocca silenziosa più due bocche con la lingua che si dimena dentro, cosa rappresentano? Ovviamente il direttore di un coro e i cantanti che dimenano ben bene le loro lingue per cantare!

STOMACO
田 è il primitivo di cervello, 月 è il primitivo di parte del corpo.
Questa mi piace un casino: la parte del corpo che tiene su il cervello è... lo stomaco, ovviamente. Con lo stomaco pieno si ragiona meglio, no?

LUMINOSO
Qui abbiamo ancora i due primitivi 日, sole e 月, luna.
Le fonti più luminose in natura sono il sole e la luna.

Carino, no? Vi assicuro che funziona, imparare i kanji con queste storielle è molto più efficace che memorizzare tratti a casaccio.

I problemi cominciano quando superi pagina 40 e capisci che in realtà quest'uomo fa abbondante uso di allucinogeni e droghe pesanti. Ma ormai è troppo tardi e tu, ignaro studente di giapponese, sei destinato a cadere nel baratro assieme a lui.

D'altronde, quando mi presenti storie come queste:

POSSEDERE (primitivi: a fianco+carne)
[traduzione letterale dal libro] l'immagine qui è di qualcuno con un pezzo di carne che penzola al suo fianco, probabilmente dalla cintura o da una corda legata attorno alla vita. Pensatelo come uno spirito maligno che possiede l'anima di un uomo, e che può essere esorcizzato solo appendendosi della carne a lato finché non comincia a putrefarsi e puzzare così tanto da far scappare il demone.

o_o

CORROMPERE (primitivi: conchiglia+possedere)
Una volta le conchiglie erano usate come moneta. Un uomo posseduto dalle conchiglie è facile da corrompere.

O_O

E via così. Vedete? La cosa diventa più malata man mano che si va avanti, e il peggio è che FUNZIONA cazzo, io il kanji di possedere non me lo scorderò mai più, ci ho anche fatto degli incubi su quel disgraziato con la carne putrefatta appesa alla cintura!
Funziona, e ci si ritrova a fare delle associazioni assurde: acqua+scogliera+edera=orizzonte, caminetto+chiodo=lampada, acqua+estremità=spruzzo, casa+fiori+vedere=tollerante e così via.

A questo proposito, l'altro giorno un altro studente di giapponese, anche lui vittima fruitore del metodo Heisig mi ha scritto su Facebook:
Non vedo l'ora che arrivi il giorno in cui potremo avere una conversazione come "quantità cesto, due mariti?" "tacchino parte del corpo cintura" "plaid paletto di recinzione altare?" "insetto plaid andare attraverso abaco, ossa galleggiare!"

E lì mi sono resa conto che Heisig non ha inventato un modo per imparare i kanji, no.

Heisig ha inventato un modo per parlare in giapponese senza essere capiti dai giapponesi.

Credo che a questo punto il mondo potrebbe anche esplodere.


Look at me
Questa settimana ho giocato con la finestra della mia camera per capire qualcosa di più sulla luce.
Ci si vede più vecchi e (hopefully) meno sconvolti!

p.s.: se proprio non avete un cazzo da fare, fatemi sapere nei commenti se i miei vaneggiamenti sul giapponese sono pallosi o no...

domenica 5 febbraio 2012

Week 5: sì... no... boh?

Avete presente quando fa freddo, e nevica?
Intendo quando sono 3, 4, 5 gradi sotto zero e la neve, per qualche ragione, decide di scendere comunque.
Quando questo succede la neve è fine, quasi non si vede, più fine della sabbia.
E' quella neve che, quando aprite la macchina, cade graziosamente dal tettuccio sul vostro sedile, e con la sua bella consistenza farinosa non si staccherà più se non sciogliendosi a contatto con il vostro sedere.
Ed è freddo, sul vetro sotto la neve c'è la brina.
Avete presente? Ecco.
C'è chi, di questa neve e questo freddo, se ne frega.

Indestructible

Vorrei essere come lei.

Invece sono quella che si ghiaccia sempre il culo.

Never ending.

Che cos'è
Quella cosa che
Nella notte buia e oscura
Mimetizza se
Io non so
Cerca di nascondere
Quella luna che da sola
Illumina anche la polvere


Questa settimana è stata più soddisfacente con il giapponese. Ho imparato molte parole utili quali "assassino" e "molestatore", e ho ricominciato con lo studio dei verbi.
Curiosità: in giapponese gli aggettivi si coniugano come i verbi. Ad esempio, se volessi dire "la neve era fredda" dovrei tenere il verbo essere al presente e coniugare "fredda" al passato. Figo no?

Life from inderneath

Nuvola notturna
C'è qualcosa che ti turba

Together in the cold

Credi a me
Sono tutte maschere
C'è una voglia che da sempre
Si nasconde in me
Brucerà
Come una rivincita
Chi piangeva adesso ride
E chi rideva lo sai dov'è

Nuvola notturna
C'è chi tace e chi disturba
Nuvola notturna

C'è qualcosa che ti turba?