sabato 17 ottobre 2015

Manner Poster - Settembre 2015

Ogni anno, ad ogni stagione, capita che riscopri tutto quello che ti piace di quel periodo, di quel clima. L'autunno con le sue giornate arancioni, con l'aria fresca e il sole che riscalda.

Ma noi non siamo qui per comporre poesie auliche sulle quattro stagioni, siamo qui per cercare di recuperare la serie dei Manner Poster. Ci siamo quasi, e questa volta  andiamo a vedere quali perle di saggezza ci regalerà il poster di settembre.


Come ho spiegato in questo post, i giapponesi amano ribadire regole che vengono già rispettate. Non so, forse è proprio perché continuano a ribadirle che la gente le rispetta, ma invece di dissuadere la gente dal fare le cose fastidiose che fa, tipo fermarsi di botto davanti a te, di fronte al gate della stazione a cercare il biglietto durante l'ora di punta, o addormentarsi ovunque, no, loro si preoccupano della gente che parla in treno.

Come chiunque sia stato in Giappone sa, qui in treno non vola (quasi mai) una mosca. Il cellulare va tenuto in vibrazione e i passeggeri sono invitati a non rispondere alle chiamate. Non sto scherzando, e tutti lo fanno. Ogni tanto capita di vedere un salaryman che tira fuori il cellulare, si fa piccolo piccolo con la testa bassa e risponde alla chiamata con la mano davanti alla bocca sussurrando ad un volume che l'orecchio umano non è in grado di captare: "pronto...sonointreno sonointreno larichiamodopo midispiacesonointrenosilarichiamodoposcusisonointreno" e mettono giù.

Ovviamente non è vietato parlare sul treno, la gente parla, ma di solito con un tono di voce contenuto. Quando sono arrivata qui ci ho messo un po' a rendermi conto che il volume della mia voce era più alto rispetto a quello degli altri e ci è voluta qualche settimana prima che riuscissi ad adeguarmi. infatti, quando nel tuo vagone ci sono dei turisti te ne accorgi anche senza vederli, perché sono gli unici che sbraitano. Beh, loro oppure i cinesi.

Di che cosa stavamo parlando? Ah sì, il poster.

Bad! むちゅうでぺちゃくちゃってこともあるけどさ
Bad! Muchuu de pechakucha tte koto mo aru kedo sa

(Disclaimer: frase strana, non so se ho tradotto proprio bene ma il senso è quello)
"Male! Ci sono anche dei momenti in cui si è completamente assorti nelle chiacchiere, ma..."

A rappresentare visivamente "il male" in questa scena abbiamo, ovviamente... due tipi biondi. E considerando quello che ho appena scritto sugli occidentali che sbraitano in treno, possiamo biasimare gli autori del poster?
Per assicurarsi di essere uditi forte e chiaro da tutto il treno, i due barbari si aiutano con delle marionette, mentre una trafelata Miteru-chan-cappuccettorosso cerca di neutralizzarli rubando i loro fumetti.

Per oggi è tutto, alla prossima puntata!

Persone che parlano in treno

lunedì 5 ottobre 2015

Manner Poster - Agosto 2015

Sta arrivando il periodo dell'anno in cui le foglie sugli alberi sulle lattine di birra si colorano di rosso.



Oggi continuiamo con gli arretrati del famigerato Manner Poster della metro giapponese, e vediamo lo slogan di agosto.
Dopo il clamoroso scandalo nazi-razzista del mese prima, questo mese ritorna tranquillo con una regola che riguarda i bagagli. Vediamo assieme lo slogan:

にもつもじぶんのいちぶだね (nimotsu mo jibun no ichibu da ne)
"Anche il bagaglio è una parte di te"

Dunque, questo poster tratta il tema di borse/valigie/zaini ingombranti: la regola è, quando si sale in treno ogni bagaglio va spostato davanti a sé, così da essere sicuri che non stia ingombrando nessuno/schiacciando nessuna vecchietta. In effetti anch'io usavo portare la borsa a tracolla dietro la schiena in treno, a mo' di airbag per quando il vagone è affollato e si è tutti pressati l'uno contro l'altro. Non ci ho mai fatto caso prima quindi non saprei dire, ma ora che è uscito questo poster ho notato che la gente, quando sale in treno, ha sempre premura di rispettarla. I salaryman si tolgono lo zaino e lo indossano sul davanti, le tipe stringono la borsetta al petto in stile anti-scippo e via dicendo. Che abbiano iniziato a farlo dopo l'uscita del poster, oppure è sempre stato così? Se tra i lettori c'è qualche abitante della metropoli più attento di me, prego, che ci illumini tutti.



Per quanto riguarda la grafica del poster, per questa edizione hanno chiamato in causa come testimonial addirittura i boy scout, leggendari esempi di altruismo e senso civico, che si sa, sono famosi per invadere i treni in massa con i loro abnormi zaini e quella simpaticissima combinazione pantaloncini corti+calzino lungo che sputa in faccia alla logica del vestire.
Come sempre è presente il solito corteo di fantasmi nullafacenti, che ogni mese contribuisce a dare frizzantezza e vivacità alla scena.
La vera perla è però, e serve dirlo? Miteru-chan, che in versione fattorino approfitta del fascino della divisa per irradiare autorità e infondere nei cittadini il senso del dovere nei confronti del prossimo.

Peccato che sia anche l'unica che tiene la valigia in mezzo alle palle.