lunedì 31 dicembre 2012

Week 52: Tanto Per Cominciare

Tanto per cominciare, sappiate che un addio non sarà mai come ve lo siete immaginato.
Posso dire che nelle ultime settimane sono diventata abbastanza esperta di addii (o "arrivederci" per essere precisi, ma volete mettere addii? Fa più film strappalacrime di serie B) e tanto per cominciare, gli addii non dovrebbero esistere. Nuocciono gravemente alla salute mentale.
Esistono forse un paio di metodi che permettono di sopravvivere indenni ad un addio, e per il bene dell'umanità e della ricerca scientifica ve li illustrerò di seguito. Non disturbatevi a darmi il Nobel, che tanto non ci sta in valigia.

Metodo PUNCH LINE
Indicato per quelli che non sanno mai che cosa dire agli addii.
Questo metodo si basa su una singola frase. Pensate, anche con qualche mese di anticipo, a qual è l'ultima cosa che vorreste dire alla persona che saluterete. Il giorno dell'addio non importa cosa farete, cosa direte o dove andrete. Un momento prima di lasciarvi guardatevi negli occhi (meglio di tutto con un faretto a 45° per le ombre sul volto e un fill flash dietro che vi faccia un po' di silhouette per la drammaticità, ma arrangiatevi con quello che avete) e dite la vostra battuta. Effetto. A quel punto voltatevi e andatevene senza aspettare che il regista urli "buona la prima".

Metodo CTRL+ALT+CANC
Indicato per quelli che non riescono mai a staccarsi dalla persona che salutano.
Fate quello che dovete fare. Bevetevi la vostra birretta assieme, chiacchierate, bla bla bla finché non arriva il momento di andare. Quando siete davanti alla macchina, pronti per andarvene, datevi un bell'abbraccio, lungo, pieno di ammore. Occhio: una volta finito l'abbraccio dovete entrare in modalità amnesia totale, come se foste dei perfetti estranei. Non dite assolutamente niente, voltatevi e andatevene senza nemmeno guardarvi. E' un metodo un po' brutale, ma per i casi estremi di indugiatite titubante non c'è altra soluzione.

Voi che metodo usate quando dovete salutare qualcuno?























Ovviamente io non ho mai usato nessuno dei due metodi.

Where do you think you're going? dei Dire Straits è la colonna sonora dei miei addii.
[ascoltatela.]
Le note affilate dell'intro mi graffiano la pelle mentre ti guardo negli occhi e mi si rizzano un po' i peli sulle braccia. Parliamo di cose senza senso e mi prende l'ansia, nelle orecchie mi ronza sempre la stessa frase. Dove credi di andare? Faccio la disinvolta. Prima o poi un abbraccio romperà il nostro blaterare e allora if you ain't with me girl, you're gonna be without me. Sembra che la stia sentendo anche tu.
Quando comincia l'assolo mi volto, il ritmo cresce con la velocità dei miei passi.
Non sono riuscita a dirti quello che volevo.
Ma tanto lo sai.


p.s. ho aggiornato il post precedente con la foto della mia creazione.

venerdì 28 dicembre 2012

Week 51: I'm a Wild One

Midnight and I'm rolling on
Nobody sees me coming home

Gli ultimi pezzi di ghiaccio e d'asfalto scorrono sotto le ruote mentre sfreccio nel buio ascoltando musica sedicenne e schivando cervi, che se fossero andati in letargo mi avrebbero giusto fatto un piacere.

And if it ain't your business
Then it's not your concern

Dalle pieghe dei miei vestiti spunta un profumo che non mi appartiene. O forse l'ho solo immaginato. E' troppo dolce per essere mio.

And if you see the train coming
You're gonna relax
So tell the facts Ma'am
Only the facts

La realtà fluttua tra gli sguardi dei miei amici e le valigie aperte nel mio corridoio, che aspettano di essere riempite con pezzi della mia vita. E ci fosse una singola volta che non inciampo nello scatolone quando torno a casa a notte fonda.

And out there man
A lot of things can go wrong
Shhhhh... listen to my song

Post senza senso e in ritardo, doppia penalità. Invece di cominciare a vomitare scuse mi giocherò il fattore distrazione, dicendovi che in tutto questo caos sono riuscita a rispettare l'obiettivo della settimana di fabbricare una custodia per il  mio nuovo portatile, della quale posterò una foto appena avrò cazzi di farlo.
UPDATE: ho avuto cazzi. Ecco a voi la mia nuova custodia per il portatile:

Qui ne sto scrupolosamente collaudando la comodità
Per l'ultima settimana non scriverò nessun obiettivo (anche perché è già quasi finita), e se dovessi fare una lista di tutte le cose che ho da fare vi addormentereste ancora prima di essere arrivati a metà.

Larry è triste, gli ho detto che non lo porterò con me. Penso che andrà a lavorare da McDonald's.

Spero che siate sopravvissuti all'apocalisse natalizio. Tenete duro, con l'arrivo della befana arriveranno anche post migliori.

martedì 18 dicembre 2012

Week 50: Psicolabile da Collezione

Mi nutro di ultimi momenti.
Di tè caldo coi biscotti sul divano la domenica. Di conversazioni dialettali al banco del bar. Di cappuccino e brioche. Di pranzi e cene all'ora giusta mamma papà fratello sorella. Di volti conosciuti.

Questa settimana non ho molto da raccontare. Andate a vedervi il post sul mio terzo estraneo se ve lo siete perso e se vi va, è la prima ragazza che fotografo per il progetto 100 strangers.
Vi sto scrivendo dall'ampia tastiera del mio nuovo portatile (non facciamo pubblicità[comunque la marca comincia per A e fa rima con bifidus]), mentre ascolto l'ultimo singolo dei Rancid "Fuck You" e mi chiedo se qualcun altro dei loro fan sta pensando che il testo fa proprio cagare.

Ma veniamo ad argomenti più alti! Scommetto che vi state divorando le unghie dei piedi nell'ansia di sapere se sono riuscita a raggiungere il mio obiettivo della settimana, che era trovare un alloggio gratis a Tokyo per 3 giorni.
Ebbene, sembra che io abbia avuto successo. Grazie a quel concentrato di provvidenza divina e genio assoluto che è couchsurfing ho magicamente ottenuto un alloggio - anzi due - e di conseguenza ho disdetto la prenotazione per quella tenda blu sotto il ponte di Asakusa. Chi sono i miei salvatori e dove mi faranno dormire, questo lo saprete fra qualche settimana ;)

Passiamo ora all'ormai famosa presentazione del prossimo obiettivo settimanale! Per festeggiare l'entrata in famiglia di un ulteriore dispositivo dotato di connessione internet, questa settimana farò una custodia per il mio nuovo portatile. Cioè non la comprerò, ma la farò io con queste abili mani rubate al touch typing estremo. DIY for life.

Fate i bravi, mi raccomando. State attenti ai babbi natali appesi e alle canzoni natalizie sparate a palla nei negozi in versione techno/house. Fatevi sentire ogni tanto nei commenti che poi mi preoccupo.
Io vi saluto e torno a combattere la mia epica battaglia contro Windows 8.

Io mentre tento di spiegare a Windows8 che non voglio farmi l'account di Microsoft.
(image by deviantart)
p.s.: Parliamone. Windows 8. Interfaccia intuitiva. Intuitiva... dov'è TUTTO? Perché ho lo schermo pieno di app inutili? Perché il mio portatile sembra uno smartphone? Con quelle icone poi, sgargianti al punto giusto per favorire l'attacco epilettico. Devo essere sincera, l'interfaccia mi mette un po' d'ansia. Sarà che sono una persona psicolabile... dopotutto faccio parte di quella generazione che non si è mai veramente ripresa dalla morte della mamma di Bambi.

venerdì 14 dicembre 2012

100 strangers project: #3 - Lost and Found

100 strangers project: #3 - Lost and Found

Venezia, 8 dicembre 2012

"Calle dei Frati, calle dei Frati, calle dei Frati" continuo a ripetermi mentre cerchiamo un posto dove mangiare. Sembro un po' il tizio che cade dal cinquantesimo piano in la Haine.
Era un bar di quelli con i panini e le piadine in vetrina, lei era dietro il bancone. Non siamo entrati perché era pieno, ci siamo infilati in mille altre strade ed ora non la rivedrò mai più. Sono sicura che non riusciremo a ritrovare la calle.
E invece no.
Non so come ma la ritroviamo, calle dei Frati, il bar un po' meno affollato. Entriamo.
Ordino un caffè.
Mi dimentico sempre che non mi piace il caffè.
Lei me lo porge, e io lo bevo come si beve una birra, con calma e a piccoli sorsi, per aspettare il momento opportuno per rivolgerle la parola. Per essere sicura di fare le cose per bene me lo faccio pure andare di traverso.
Alla fine glielo chiedo. Nemmeno lei mi lascia spiegare del progetto e mi dice di sì a metà frase, con disinvoltura. Dice che oggi le hanno già chiesto di fotografarla.
Mentre la fotografo, da dietro il bancone mi cade nell'ovvio: "io non vengo bene in foto". See, lo dicono tutti. Guarda invece che bene sei venuta, le dico. Non commenta.
Si chiama Erica. Non ho pensato di informarmi se si scrive con la c o con la k, ma punto sulla c. Credo che abbia una faccia da c.
Non sembra che abbia molta voglia di fare conversazione, quindi la lascio in pace e me ne vado. Tutto quello che mi rimane è una bella foto, il pensiero dei capelli bianco-argentei e la bocca che sa di caffè.

Grazie Erica per aver partecipato al progetto!
Gli altri estranei

Cliccate qui per saperne di più sul 100 strangers project e vedere le stupende foto scattate dai fotografi di tutto il mondo.

lunedì 10 dicembre 2012

Week 49: Lontano da Me

L'altro giorno sono andata a salutare Venezia.

Venice has 1000 faces.

E' strano, quando stai per partire. Tutto è storto, distorto, niente è all'altezza della situazione. Mi sembra sempre di aver dimenticato di fare qualcosa. Una parte di me dice che sto per andare a vivere in Giappone e dovrei essere contenta, euforica, esplosiva, mentre un'altra parte mi ricorda di tutte le persone che sto lasciando qui e mi mette tristezza; un'altra parte è in costante ansia di aver dimenicato di fare qualche carta importante e un'altra ancora si chiede se ho abbastanza soldi, se troverò lavoro, se finirò sotto un ponte dopo due mesi; poi c'è una parte che non si è ancora resa conto che fra tre settimane sarò davvero dall'altra parte del mondo e una parte che sta già pensando a come sarà il mio appartamento, dove farò la spesa, a che ora mi alzerò la mattina e che canzoni cantare al karaoke.
In sostanza, se poteste essere nella mia mente in questo momento il filo logico sarebbe più o meno questo:
"cavolo ma avrò fatto l'assicurazione sanitaria? Che figata, non ci starà mai tutto in valigia, ho sonno, porterò il vestito blu? Che se serve il curriculum per il lavoro part time allora speriamo che la cucina abbia il forno."



Welcome back, freddo. Forse tutto questo bianco riordinerà un po' i miei pensieri. Il gelo ti vuole sveglia, lucida. Come una domanda irriverente quando meno te lo aspetti. L'estate ti avvolge di una soffice euforia indecisa. L'inverno non flirta, vuole i fatti.

Those perfect days

Ancora una volta sono riuscita a perdermi in delle calli Venezia mai viste prima. Vittoria. Ti viene da chiederti quante cavolo sono, se ne costruiscono di nuove tra una tua visita e l'altra. Forse sono come le scale di Hogwarts, che si spostano mentre ci cammini dentro e certe appaiono solo quando gli và.



Ho provato a scegliere un portatile da comprarmi, casino immane. Possibile che debbano esistere 350mila modelli diversi, tutti con un codice (un codice, perdio, costava tanto dar loro un nome? Mario, Carlo, Francesco, nome cazzo, no-me) che trovo su amazon.com e poi su amazon.it non c'è e viceversa. Per fortuna sabato prossimo andrò in un negozio in carne e ossa a provarne un po', così forse riesco a chiarirmi un po' le idee.



Prima di annunciare l'obiettivo della settimana c'è bisogno che io vi racconti una storiella. Dovete sapere che quando sarò in Giappone alloggerò nel dormitorio della mia scuola, e proprio la scorsa settimana hanno confermato la disponibilità di una camera per me. Dato che di me si fidano non ciecamente ma di più, mi hanno fatto pagare tre mesi di affitto più caparra in anticipo, chenonsisamai. Dopodiché sono stata messa al corrente del fatto che, causa vacanze invernali, il dormitorio è chiuso fino al 6 gennaio. Cioè fino a quel giorno non c'è nessuno che può consegnarmi le chiavi/prepararmi la stanza. Ovviamente io a Tokyo ci arrivo il 3.
E qui entra in scena l'obiettivo di questa settimana: trovare un eroe della situazione che mi dia asilo politico per le prime 3 notti della mia vita giapponese. Sto già contattando i miei amici in loco (non molti), quando questi si esauriranno passerò a couchsurfing (piano B. C'è sempre un piano B) e se anch'eso fallirà passerò direttamente al piano "tenda blu sul fiume Sumida", che sembra il titolo di un film di Kurosawa ma non lo è.
Naturalmente estendo l'appello a tutti i miei lettori: se conoscete qualcuno a Tokyo disposto a mettere un tetto sulla mia testolina fatemelo sapere! Posso pagare in lattine di Asashi e supercazzole a vapore.



mercoledì 5 dicembre 2012

Week 48: Conversando Con Gli Oggetti

Andare a Milano è come fare m'ama non m'ama: una volta ti piace, la volta dopo la odi, poi ti piace, poi la odi, all'infinito.

Vicino a me un veneto 50enne comincia a bestemmiare: non esattamente il mio audio preferito per le sei di mattina. Quando viene a sapere che il treno ha 39 minuti di ritardo riprende la valigia e furente scende dal treno, blaterando di aver perso la coincidenza mentre grandinano santi e madonne. Guardo l'orologio, probabilmente la perderò anch'io; sorrido, cosa dovrei fare? Meglio avere le rughe ai lati della bocca che sulla fronte.

Ad ogni nuovo annuncio le facce irritate dei passeggeri assumono ulteriori sfumarure di rosso/bordeaux/viola. E pensare che ero riuscita a farmi cambiare il biglietto gratis dopo che avevo perso la coincidenza, e ora anche questo treno è in ritardo. Di soli 55 minuti, ci scusiamo per il disagio. Io fisso la ragazza seduta di fronte a me che a sua volta fissa il macbook che sta di fronte a lei, non riesco a spiegarmi perché ma mi ispira antipatia. Esaminando i pezzi singoli non sarebbe male, gli occhi grandi, la linea di trucco nero che li contorna, i lunghi riccioli castani e il rasta solitario che le scende sul petto; fisionomia del sud con accento del nord. Ma c'è qualcosa nella sua espressione e nel suo sguardo che me la fa immaginare al supermercato che litiga per la fila al banco del pane. Una di quelle persone che utilizzano spesso espressioni come "ma cosa vuoi?", "oh, come ti permetti?" e "c'ero prima io!" Boh. E' davvero antipatica? Chiedo al dorso del suo macbook, la mela rosicchiata luminescente mi fissa in silenzio.

Birretta e piadina in mano, neanche faccio in tempo a sedermi al tavolo di fronte al bar che arriva una e mi dice "signora, questo è di altro bar. No può mangiare qui". Ma secondo te ha senso fare un bar con dei tavolini fuori che sono di un altro bar?! Sbotto rivolta alla birra. Ma cosa ne vuoi sapere tu, heineken dimmerda. E cerco rifugio sulle scale del duomo.

Ho appena ordinato un cappuccino d'attesa in uno squallido baretto. Il cappuccino d'attesa è quando sei in anticipo per qualcosa e per ammazzare il tempo entri in un bar e bevi un cappuccino. E io sono in anticipo per il mio appuntamento. La schiuma è strepitosa. Sei l'unica cosa bella che mi è capitata oggi, gli sussurro.

"E' da un'ora che parla ininterrottamente, e ancora non si è fermato" mi fa notare l'abbronzato avvocato palermitano seduto vicino a me. Si riferisce ad un logorroico signore seduto due posti più avanti che da quando siamo partiti non la smette di suppliziare il suo compagno di viaggio con discorsi sul lavoro. Poi c'è la ragazza di fronte, che si lamenta con la sua amica perché vuole fare un figlio ma non vuole mollare il lavoro, e però tra noi due è lui quello che guadagna di più, e però il mio lavoro mi qualifica, e io non me la sento di stare a casa tutto quel tempo, sai, non è che abbia un gran istinto materno. E' bruttina, di quelle con una faccia anonima, vestiti anonimi, capelli anonimi. Di quelle che se si tirasse un attimo sarebbe anche carina, e invece non sembra interessata a personalizzare la sua immagine. Poi magari a conoscerla chissà che persona è, però per me ha zero stimolo visivo. E anche quello è un modo per esprimersi e una forma d'arte, dopotutto. Lo diceva anche Joe Strummer, con altre parole che ora non ricordo. Guardo il suo riflesso gesticolante nel finestrino. Ma perché, gli chiedo, se io sono in seconda classe devo sentirmi l'annuncio che a quelli della prima classe sta per essere servito il nonsoché di benvenuto con champagne, bibite, snack e caviale fritto? Perché? A cosa serve? A farmi sentire una pezzente? Lui non mi risponde, si limita a mostrarmi il tramonto. Uguale per tutte le classi.



"Beh, alla fine sono riuscita a fare quello che dovevo fare e ora sono sul treno diretto a casa: non mi sembra un cattivo bilancio dopotutto" penso mentre tento di aprire la confezione del tramezzino termosaldata a pressione con rifiniture in kevlar. Ah, i tramezzini delle stazioni. Progettati appositamente per la fame da stazione. Che non è proprio fame, è più un "il mio treno parte tra 20 minuti e non so cosa fare mentre aspetto". La maionese che mettono nei tramezzini è fantastica. Le uova le ha viste forse una volta in cartolina e si contraddistingue per quel sapore acidulo che permea tutti gli altri ingredienti. Puoi prendere il tramezzino gamberetti&rucola, prosciutto&formaggio, tonno&uova o anche anatra&curry che tanto sapranno sempre tutti di maionese acida. Perfino quelli senza maionese sanno di maionese.

Due posti più in là due 15enni migliori amiche chiacchierano del più e del meno, si capisce subito quale delle due è la leader. Capelli biondi ossigenati, piastrata come se non ci fosse un domani, felpa di quel colore misto azzurroverde, all star dello stesso colore, jeans borchiati- ma borchiati tipo simil rockettara fighetta. Parla veloce mangiandosi le parole. "sai quali sono i miei coloripreferiti vero? Se sei la mia miglioreamica devi sapere quali sono i miei 3coloripreferiti. Daidimmeli". L'altra li prova un po' tutti, ma alla fine ci arriva. Azzurroverde come la felpa, giallo e arancione.

確かに, una lunga giornata.

Tutto questo per dirvi che lunedì sono stata a Milano a fare la richiesta per il visto giapponese, che ho ottenuto. E non senza difficoltà, tra treni in ritardo cartine incomprensibili, moduli pignoli e supercazzole volanti.
Durante le millemila ore seduta in treno ho potuto finire Nana n.2, che era l'obiettivo della settimana. Per questa settimana l'obiettivo sarà scegliere il mio nuovo portatile da comprare prima della partenza. Se qualcuno vuole profondersi in consigli nerd sull'acquisto sappiate che i miei tre requisiti base sono velocità, capienza e schermo fra i 15 e i 17 pollici.

Sorvolerò beatamente sul fatto che nel post precedente avevo augurato con una battuta una settimana poco umida e si è scatenato il demonio e cercherò di illudermi di non avere nessuna colpa. Meglio che stia zitta e che torni alle mie attività altamente intellettuali.












Alzi la mano chi ha fatto almeno una cosa insolita in questi sette giorni.
Io ho esautito gli arti.

lunedì 26 novembre 2012

Week 47: Kuro Obi

Non ti arriva più ossigeno al cervello.
Stai male, fisicamente.
Non ce la faccio.
Respira.
Respiro?
Respira.
Ah già, posso respirare.
Svuota la testa e concentrati. Controlla il tuo corpo.
Che motivo c'è di fermarsi adesso? Hai già superato questa prova, ora devi solo dimostrarlo a loro. Non ti puoi fermare adesso, baby.
Lo senti, come sei viva? Non chiederti se quello che pulsa violentemente nelle tue vene è sangue oppure adrenalina: è quello che ti mantiene cosciente.
Supera i tuoi limiti.

Hai visto, fin dove puoi arrivare? Pensa.
Questo non è che l'inizio.



Obiettivi settimanali:
- Promuovere il mio articolo su Infobarrel: fatto. Ho imparato ad usare i siti come Delicious, Stumbleupon, Digg, ecc., che ritenevo perfettamente inutili (e infatti non ho cambiato idea); in più ho letto un'interessante guida sulle strategie di backlinking.
- Commentare ogni giorno il post di un blog giapponese: fatto. Per fortuna avevo a disposizione una bella lista di blog stilata da me in precedenza e sono riuscita a leggere un po' di post interessanti sulla fotografia e uno sul cibo.

Prossimi obiettivi settimanali:
- leggere un altro numero di Nana, il che significa procurarsi un mucchio di nuove frasi da mettere su Anki.

Voi che avete combinato negli ultimi sette giorni?

Spero che la vostra settimana sia indimenticabile come il primo bacio con la lingua.
Ma non altrettanto umida.
:P

martedì 20 novembre 2012

Week 46: Novembre è un Mese Che ci si Può Morire.

Lascia indizi su di me, questo liquido
lascia indizi su di te.


I miei 5 minuti all'interno della discoteca sono più o meno così:
prendo atto del fatto che il pavimento è ricoperto di vetri rotti e cerco di camminare disinvolta nonostante le scarpe si incollino a terra per via dei litri di alcol rovesciato. Fa caldo, quindi mi tolgo la maglia e cerco un posto per imbucarla nei divanetti a bordo pista. Sul primo c'è una tipa collassata su se stessa e uno psicopatico che fissa il vuoto con sguardo omicida, non mi sembra il caso. Il secondo è libero ma c'è davanti una coppia che litiga, nel terzo c'è un'altra coppia che limona selvaggiamente e una poltrona che potrebbe fare al caso mio. Mi sposto di lato appena in tempo per schivare uno scoppiato che ha preso la rincorsa per andare a buttarsi di peso sopra la coppia che limonava selvaggiamente, incastro la maglia nello schienale della poltroncina. Cercando di non farmi ipnotizzare dagli strobo mi avvio verso il bancone.

La festa dei coscritti.
Da queste parti i genitori raccontano che, quando c'era ancora la leva obbligatoria, ogni anno i nuovi arruolati 18enni erano soliti fare una gran festa. Giravano per il paese indossando il tipico cappello adornato di fiori, e si dice che rimanevano ubriachi almeno una settimana. Ovviamente i genitori non entrano mai troppo nei dettagli su questo argomento, per mantenere quel minimo di autorità che ancora riescono ad esercitare sulle loro creature.

Dopo l'abolizione della leva obbligatoria questa tradizione rischiava di andare perduta, ma per fortuna i nostri ggiovani si sono dati da fare per mantenere vivo il legame con il passato, tentando di preservare la festa dei coscritti. E dato che non ci sono più i coscritti "beh, almeno teniamo la festa. E visto che non è più limitata a quelli che entrano nell'esercito, estendiamola a tutti i 18enni donne comprese. E visto che ci siamo concentriamola in un solo weekend. Mantenendo la stessa quantità di alcol."
E così ogni anno, a novembre, la valle si riempie di striscioni che promettono eroiche gesta da parte dei neo-maggiorenni, i bar fanno rifornimento extra di alcolici e tutti attendono con ansia ed eccitazione il sabato della festa. I ragazzi sono spavaldi e un po' goffi nelle loro camicie incravattate, e usanza vuole che i più eleganti saranno anche i più ubriachi, e soprattutto usanza vuole che i più ubriachi saranno quelli che alle 3 di notte gireranno a petto nudo fuori dalla discoteca, con -5 gradi; le ragazze sono starnazzanti e tacco-munite, con i capelli ancora fumanti di piastra e rigorosamente vestite troppo poco per essere novembre. Si consiglia un trucco facilmente sbavabile per favorire l'effetto "ubriaca spolpa". Con tutta sta gente mezza nuda concentrata in una sola notte, si dice che la domenica che segue la festa dei coscritti sia il giorno con il più alto tasso di dissenteria di tutto l'anno.
Il programma della serata è piuttosto semplice: si parte sul presto con gli aperitivi, diciamo dopo colazione; prima di cena c'è una messa celebrativa (per chi riesce a trovare la chiesa) dopodiché ci si reca al ristorante che ha avuto la stoltezza di accettare la cena dei coscritti e se non si è furbi, si fa di tutto fuorché mangiare. Poi disco fino all'alba e si conclude a cappuccino e brioche, con scene da reduci del Vietnam.
Bisogna apprezzare il sacrificio fatto ogni anno da questi ggiovani che si immolano per mantenere viva la tradizione dei nostri avi. La cena dei coscritti è come un rito per diventare uomini, come in quelle tribù dove i ragazzi vengono sottoposti a prove estreme di coraggio per essere accettati dalla comunità: se sopravvivi sei pronto per il mondo vero. E non è facile sopravvivere eh, storie vissute di gente che è tornata a casa alle 11 di sera. Del giorno dopo.

One two, three o' clock...

Oltre ai coscritti, anche le altre classi hanno preso l'abitudine di ripetere la festa ogni anno e per rendere il tutto più entusiasmante molte cene di classe hanno luogo la stessa sera di quella dei coscritti.
La mia classe quest'anno ha organizzato una cena al contrario. Nel senso che siamo partiti dal digestivo e abbiamo finito con l'aperitivo.
Incontrare persone che non vedo da tanto tempo mi fa sempre strani effetti e soprattutto mi mette strani pensieri alcolici in testa tipo "hey, dovrei proprio dire a quello che a 13 anni avevo una cotta per lui".
Sì, avevo anch'io i tacchi. Per tipo la seconda volta nella mia vita. E vi dirò di più, sabato ho avuto una rivelazione: ho capito perché le donne sono stronze. Esticazzi. Dopo due ore di dolore lacerante ai piedi, chiunque parlerebbe male di chiunque.

DAY 64

I PIANI NON VANNO MAI SECONDO I PIANI.
Per questa settimana avevo pronti due begli obiettivi da pormi, e invece è successo un casino. Ma andiamo con ordine.
Intanto vi confermo che gli obiettivi che mi sto tirando dietro da due settimane sono stati raggiunti.
- ho completato il mio primo disegno per Threadless e gli amministratori l'hanno approvato, quindi adesso è online per essere votato dalla community per una settimana. Io vi chiederei di andare a votarlo, il fatto è che per votare bisogna iscriversi al sito e io odio quelli che chiedono alla gente di iscriversi di qua e di là solo per votare la loro roba. Però ve lo linko lo stesso così magari potete dirmi cosa ne pensate, e se poi vi sentite proprio proprio altruisti, potreste pure condividerlo su facebook/twitter (ci sono i bottoncini sotto l'immagine). Ovviamente se per caso siete già iscritti a Threadless, votatevotatevotate!!
- Ho scritto il mio primo articolo su Infobarrel, è stato divertente e in caso siate curiosi potete trovarlo qui: 4 ways you can use podcasts to learn any language.
Insomma io questa settimana volevo fare altro, ma poi ieri all'improvviso mi hanno approvato il disegno, mi hanno approvato il profilo di insegnante su italki e poche ore dopo ho ricevuto la mia prima richiesta di lezione (che ho dato stasera, tra l'altro) e insomma troppa roba, quindi ho dovuto cambiare i piani. Gli obiettivi di questa settimana saranno:
- promuovere il mio articolo su Infobarrel: ho intenzione di imparare, anche per uso futuro, un po' di strategie di backlinking (creare dei link che portano al tuo sito/pagina) e in generale come promuovere un articolo.
- commentare ogni giorno il post di un blog giapponese: un piccolo incentivo a leggere di più.

Concludo con un regalino per i blogger alla lettura: due interessanti liste di cose da fare prima e dopo aver pubblicato un post. Voi quante ne fate?

Ok vi lascio, oggi abbiamo fatto indigestione di link. Me ne torno su wikipedia a tentare di scoprire chi è l'inventore dei tacchi per eliminare la sua stirpe dalla faccia della terra.

Dammi una spinta e il imite dov'è?
Dammi una spinta e un limite se c'è

martedì 13 novembre 2012

Week 45: l'Insostenibile Randommezza dell'Essere.

Non riesco ancora a spiegarmi bene perché mi piaccia così tanto camminare sotto la pioggia. Di notte poi.
E' che mi da uno strano senso di vittoria, di sopravvissuta dopo la lunga battaglia. La pioggia pulisce l'aria che respiro, la svuota dagli odori e dai sapori che ho addosso. E dai suoni. Mentre cammino lentamente lei cade sul mio corpo con un rumore simile ad un applauso.
E sarebbe tutto molto poetico se ora non fossi a letto coi capelli fradici e un principio di polmonite.

Mi hanno portato via le foglie, fottuti stradini. Non avevo neanche iniziato a fare un po' di belle foto che sono venuti e le hanno prese. Che cosa siete, il comitato di benvenuto dell'inverno? Che fretta avete? Perché nessuno mi capisce? Larry, razza di incapace colpa tua. Portami il mio calmante.

Niente ti fa iniziare bene la settimana come l'arrivo di un certificato di eleggibilità. Questo significa che ora devo solo fare un bonifico alla scuola giapponese pagando metà anno scolastico, poi loro mi spediranno il certificato, io lo porterò al consolato giapponese di Milano dove me lo cambieranno con un permesso di entrata che a sua volta mi permetterà di ottenere il visto quando mi presenterò in aeroporto.
Ma una buona parola e via, no?

Questa è stata una di quelle settimane che si possono riassumere con una sola parola, che in questo caso è "frenetica". Per questo motivo estenderò gli obiettivi settimanali anche alla prossima, togliendo quello che riguarda la fotografia in stock perché si è rivelata più complicata e impegnativa di quanto credessi e ho pensato che era meglio lasciar perdere.

Non vedo l'ora di avere di nuovo qualcosa di interessante da scrivere. Per ora vi lascio e me ne torno a costruire la mia bambola voodoo a forma di stradino.

Let's go.



domenica 4 novembre 2012

Week 44: Nuove Fisse

Wow, ho appena realizzato che il conto totale delle settimane di quest'anno è 52, e che quindi non mancano molti post alla fine di questa serie. Per il prossimo anno (quello in cui sarò in Giappone) ho deciso di mantenere la cadenza settimanale, ma senza obiettivi: avrò un obiettivo lungo da gennaio a dicembre. E mentre io cerco di capire se è più economico spedire un pacco coi miei vestiti a Tokyo oppure pagare un extra per un bagaglio in più sull'aereo, qui il sole ha deciso che per quest'anno si è sbattuto abbastanza e ha cominciato a tramontare alle 4 del pomeriggio. Quel simpaticone. Intanto l'inverno è fuori dalla mia finestra e sta tentando di forzarla con un piede di porco per entrare ad attaccarmi l'influenza, anche se per ora le guarnizioni sembrano tenere.

Nonostante tutto noi "non ci curiamo di loro ma guardiamo e passiamo" e andiamo a dare un'occhiata ai famigerati obiettivi settimanali. Dai che oggi mi sento in vena, vai con la slide!

- blog giapponesi: la mia disintossicazione dai blog italiani è ufficlialmente cominciata. Ora seguo un paio di fotografi giappi, e presto aggiungerò altri blog alla mia collezione accuratamente selezionata da blogmura.
- leggere 3 articoli di wikipedia in giapponese: questo obiettivo è stato utile per farmi capire una cosa, e cioè che non riesco a leggere gli articoli di Wikipedia. Non ci riesco nel senso che per la maggior parte sono troppo difficili e ci metto una media di 10 minuti a leggere 3 righe, cosa molto frustrante per me e alquanto difficile da digerire per lo stomaco della mia autostima.

Ed ora un po' di spazio alla parte quasi inesistente di questo blog che riguarda la location independence: dovete sapere che ultimamente ho fatto un paio di scoperte che mi hanno aperto un mondo e riguardano tutte l'internet business. Cercando l'indipendenza di movimento sono sempre stata affascinata dalle potenzialità lavorative del web, e quando non sono occupata a fottermi il cervello con i kanji mi piace informarmi sui molteplici modi per fare soldi extra online.
Un paio di settimane fa però, mi sono imbattuta in una cosa che ha ulteriormente aumentato il mio interesse per il web business, e questa cosa prende il nome di Passive Income, o Guadagno Passivo se preferite. Un certo Pat Flynn ha creato un blog dedicato esclusivamente all'argomento in cui spiega quali sono le attività che generano guadagno passivo e come realizzarle con successo, e devo dire che la lettura si sta rivelando alquanto interessante...

Io mentre penso ai miei guadagni passivi
Lasciatemi entrare per un attimo in modalità wikipedia, solo per precisare che cosa si intende per guadagno passivo: voi svolgete un lavoro una volta, e questo lavoro continua a fruttarvi denaro ogni mese anche se voi non fate niente (o quasi) per mantenere quel guadagno. Scrivere un libro può essere un buon esempio; nel caso di internet, scrivere un ebook o creare un sito che pubblicizza determinati prodotti con un programma di affiliazione (che tradotto significa "tu metti un link ad un prodotto e se la gente clicca sul link e compra ricevi una commissione").
Tutto questo per precisare che guadagno passivo non significa prendere soldi non facendo un cazzo, ma investire tempo e fatica in dei progetti che ripagano e continueranno a ripagare anche dopo che si avrà smesso di lavorarci su.

Wikipedia mode: OFF

Al momento mi sto interessando ad uno di questi modi che Pat Flynn spiega per generare guadagno passivo, che sarebbe scrivere articoli per "revenue sites" (scusate ma non ho mica capito come si chiamano in italiano): si tratta di siti come infobarrel dove gli utenti scrivono articoli di ogni tipo su qualsiasi argomento. Per farvi capire meglio, si tratta di quegli articoli con titoli tipo: "5 consigli pratici per migliorare il tuo inglese" o che so, "ammaestrare il tuo pesce rosso: metodi e trucchi del mestiere". Avete presente adesso?
Questi siti funzionano più o meno così: gli utenti scrivono un articolo e vengono pagati in base al numero di click sulla pagina e/o quello sulle pubblicità contenute nella pagina, e questo significa che un articolo può fruttare anche dopo essere stato scritto. Studiando la ricerca delle parole chiave e un po' di SEO (Search Engine Optimization), scrivere un buon numero di articoli può portare nel tempo a qualche centinaio di euro extra ogni mese, che non so voi ma a me tanto schifo non fanno.

Oltre a questo, ho cominciato ad esplorare i siti di stock photography (dove in parole povere vendi foto) e Threadless (dove gli utenti creano disegni per magliette e quelli che vengono scelti ricevono soldi).

Quindi, ora che sapete che cosa sto combinando in questo periodo fra un manga e un kanji poster possiamo passare all'attesissimo elenco degli obiettivi settimanali!

- Completare il mio primo disegno per Threadless e sottoporlo a votazione: eh già, ho creato un disegno che è quasi pronto per essere sottoposto al giudizio degli esperti del sito e questa settimana ho intenzione di finire il lavoro e vederlo finalmente nella sezione voti! Lì rimarrà per una settimana, credo, prima che Threadless decida se stamparlo oppure mandarmi a quel paese.
- Radunare 10 foto da inviare a shutterstock: per diventare membri del sito e poter vendere le proprie foto bisogna prima mandarne 10 d'esempio. Se ne passano almeno 7 sei dentro. Alcune foto le ho scelte fra quelle che ho già ma avrò anche bisogno di scattarne qualcuna di nuova.
- Scrivere il mio primo articolo per infobarrel, che ho già abbozzato ma devo ancora correggere e cercare le giuste parole chiave da inserire.

Non aggiungo niente sullo studio del giapponese ma sappiate che continuerò la mia immersione, riempiendo con il giappico idioma ogni momento cosciente della mia esistenza.

Mi scuso per il post chilometrico, era da tanto che volevo raccontarvi di questa cosa del passive income ma negli ultimi weekend sono stata quasi sempre in giro a far foto e c'era sempre qualcos'altro da scrivere. Se anche voi siete affascinati dai misteri del business online o avete già avuto qualche esperienza di guadagno attraverso internet, sarei molto felice di leggere un po' di cavoli vostri in proposito, nei commenti.

Che poi sennò mi vengono le manie di protagonismo.

lunedì 29 ottobre 2012

Week 43: Stila @ the Grand Hotel

Hai prenotato la limousine? Non c'è il servizio limousine.
E la suite era libera? Tutte le camere sono libere.
E la serata di gala? Eh, per quella mi sa che siamo un po' in ritardo.

Sapete che effetto fa la polvere in un hotel a cinque stelle?



Devo ammettere che fatico a comprendere le vostre menti perverse: quando scrivo un post che non parla di niente perché ho avuto una settimana piatta e sto a dilungarmi sugli obiettivi settimanali e i cavoli miei ricevo più commenti di quando mi impegno a scrivere qualcosa di interessante farcito di foto. Ciò vuol dire che v'interessano davvero i cazzi miei??

Vabbè allora sarete felici di sapere che il mio obiettivo settimanale di leggere il più possibile in giapponese è andato bene, ho anche finito il numero 1 di Nana. Per la prossima settimana vediamo che cosa ci possiamo inventare:
- Leggere 3 articoli di wikipedia su qualcosa che mi interessa... in giapponese (ma vah?!)
- Cominciare a seguire e commentare dei blog giappi*

* ok qui ci va una spiegazione: è da quando ho cominciato l'immersione nella lingua giapponese che sto cercando di disintossicarmi dai blog in italiano, cosa che mi risulta parecchio difficile in quanto molti miei compatrioti sono troppo fottutamente bravi a scrivere. Quindi tempo fa, dopo aver scoperto blogmura (un sito giapponese contenente enormi liste di blog divise per argomento) ho creato una lista di blog che mi potrebbero interessare. Ad oggi la lista giace intonsa in un file .txt e io continuo a drogarmi di brillanti blogger italiani, quindi ho pensato che fosse arrivato il momento di agire sfruttando la pressione psicologica degli obiettivi settimanali di questo blog.

Per oggi basta così, mica ho sempre qualcosa da dire io. Me ne torno a convivere con i demoni nella mia testa, a pensare a quante altre foto avrei voluto fare in quell'hotel abbandonato e a controllare che la neve non mi muri viva in casa.

Che la vostra settimana sia eccitante come un cocktail di guaranà e caffeina.

Have you seen anything?


lunedì 22 ottobre 2012

Week 42: Ospiti Inattesi

Quando mai un torinese visita la Mole Antonelliana? Quando mai un milanese va a vedere il duomo? Quando mai un romano si prende la briga di entrare al Colosseo? Beh, mai.
Oppure.
Quando hanno una scusa per farlo.
Ecco a che cosa servono gli amici che vengono a trovarti da fuori.
Quindi sì, questa settimana Stila è andata in giro a fotografar montagne (quelle appena fuori dalla porta di casa sua, che normalmente non caga di striscio) (cori di "ooh" e "aah").

Era un venerdì a mezzogiorno buio e tempestoso (lo so, mezzogiorno non fa per niente scena ma che colpa ne ho io) quando fui contattata dai miei ormai abituali compagni di viaggi fotografici che mi chiedevano asilo politico da una settimana di stress lavorativo estremo. E chi sono io per tirarmi indietro da un weekend di foto, cazzate e notti insonni? Non avevo neanche finito di digitare la risposta al messaggio che erano già sotto casa mia, pronti all'avventura. Dopo averli sfamati a colpi di canederli e zuppa ai porcini ci siamo avviati verso la location principale del loro viaggio, per il tramonto, pronti per fare di quel laghetto una star.


Mentre scattavamo abbiamo incontrato due fotografi di Firenze ("hessisente he siamo di Firenzhe?" "noooooooo"), che avevano piantato la tenda e sarebbero rimasti lì tutta la notte per vedere l'alba. Se in questi giorni al telegiornale sentirete di due ragazzi trovati morti assiderati sulle dolomiti con un cavalletto in mano saprete di chi stanno parlando.



Direi che il bilancio fotografico è stato positivo: svariati panorami con riflesso delle montagne sull'acqua da ogni angolazione, un paio di autoritratti (ok risalire la riva del lago, saltellare tra i sassi senza cadere in acqua e metterti in posa tutto in 10 secondi non giova alla salute: ho bisogno di modelli), montagne arancioni, io che mi arrampico in cima ad un sasso per farmi fare una silhouette sulla luna, la via lattea, la montagna con la via lattea, scatti a tre minuti di esposizione con uno che balla disco anni 90 per farsi passare il tempo, una che mentre chiacchiera si dimentica di fermare lo scatto al momento giusto e uno che continua a fare foto mosse senza capire il motivo finché non si accorge di avere una vite allentata nel cavalletto... grasse risate insomma. Unica nota un po' fastidiosa, gli aerei che solcavano il cielo con una frequenza di 35 al minuto, rovinandoci metà fotografie in un coro polifonico di imprecazioni contro Ryanair.

Contact

Il bilancio dei danni si è limitato a qualche rischio di caduta su rocce franabbili, un po' di neve nelle scarpe, ossa sempre più incriccate e un telecomando che ha fatto il triplo carpiato in acqua con sottofondo di bestemmie.
Ah e ovviamente, pochissime ore di sonno e tre facce da notte dei morti viventi. Ma questo più che un danno lo considererei "la sacra tradizione". D'altronde chi l'ha detto che fare fotografie è comodo e rilassante?



*crack* "ahia il ginocchio... oh mi sta venendo la sciatica trapezoidale a stare in questa posizione"
"e mettiti un po' più un là, no?"
"è che volevo prendere quella cima della montagna che si specchia esattamente al centro di quei tre ciuffetti d'erba che spuntano fuori dall'acqua col cespuglio che mi fa ombra sui sassetti che a loro volta mandano un riflesso particolare sulla sponda del laghetto e se cambio angolazione poi non mi piace più la composizione. Tu invece sembri comodo."
"Sì beh non mi lamento, la posizione con gambe divaricate a 175°in bilico su due sassi con dislivello di 85 cm è una delle mie preferite"
"Se può farlo il cavalletto puoi farlo anche tu, è il mio motto"
"Già, e poi sono stato in questa posizione per soli 45 minuti prima di accorgermi che per uno scatto ottimale dovrei spostare il cavalletto un po' più a destra, quindi aspetta che spost... *plunf* ma porcatroia".
"Oddio ti è finito il telecomando in acqua? Aspetta che dico a xxx di passarti un fazzoletto!"
"Lascialo stare, sono venti minuti che dorme appoggiato alla fotocamera col dito sul pulsante in modalità scatto continuo"
"ah ecco cos'era quel rumore, clac clac clac clac clac... pensavo fosse un picchio compulsivo"
"invece senti... domani per l'alba ci alziamo alle 3 o alle 3 e mezza?"

Fotografi. Orari assurdi, posti assurdi, posizioni assurde... ma non potevo essere telefilm-dipendente come le persone normali? 

"mmm non sono convinto... forse dovrei rimontare il fisheye, calarmi sul fondo e fare la foto dal basso mentre schivo gli attacchi degli alligatori. Poi gli schizzi di sangue li levo con Photoshop"

Ed è con gli occhi più chiusi che aperti che vi aggiorno sugli obiettivi settimanali: la canzone l'ho imparata, mentre del post su lang-8 mi sono completamente dimenticata (cioè pensavo di farlo sabato o domenica ma alla fine sono stata in giro a far foto e non sono riuscita a contattare Larry per dirgli di scrivere al posto mio).
Questa settimana  l'obiettivo è semplice: leggere leggere leggere. Siccome la mia velocità di lettura del giapponese è paragonabile al passo di un liceale che va a scuola il lunedì mattina sapendo che è interrogato su Montale alla prima ora, penso che sia giusto che mi alleni un po'. E poi leggere è perfetto per trovare frasi da aggiungere ad Anki.

Vi lascio con una foto fatta il giorno prima dell'exploit montagnoso, ispirata dal mare di foglie che avevo sotto casa e decisamente migliore dei miei tentativi di immortalare una montagna riflessa in un cavolo di laghetto.

Grazie per il weekend.

Autumn and music

martedì 16 ottobre 2012

Week 41: Party Party Party

Ma che fai, cammini sotto la pioggia senza ombrello?
Ma questa è leggera, è bella... sembrano baci

Allora siccome ho ancora delle foto del viaggio fuck yeah della scorsa settimana, ne metterò qualcuna qui e là a casaccio anche in questo post. Così, per distrarvi dal suo misero contenuto.

Slow shutter buoys
Boe in movimento @ Vernazza, Cinque Terre
Dovete sapere che in ottobre compie gli anni circa l'80% delle persone che conosco. Compresa io. Quindi è più di una settimana che faccio festa per compleanni vari. Questo potrebbe spiegare perché la settimana scorsa ho scelto di non fissare nessun obiettivo... 

Invece questa settimana non ho scuse, quindi via con la lista!
- imparare una canzore in giapponese
- fare un post su lang-8
così, per dare un'ulteriore spinta alla mia full immersion.

I'm still here
Scoglio sexy @ Riomaggiore, Cinque Terre
Fra le cose degne di nota che ho fatto questa settimana c'è infilarmi a testa in giù in un fermentatoio del birrificio Bionoc' e fare una foto che abbiamo postato su facebook con il titolo "Bionoc' rivela in esclusiva la ricetta della Bionda". Chessimpatici.

Bene. Dopo questo picco culturale vi lascio e torno nel buco del bianconiglio a tirargli avanti l'orologio di nascosto.
E' tardi!!


Volevate vederla, vero?


mercoledì 10 ottobre 2012

Week 40: FUCK YEAH

Notte / Giorno

Sono le 02:28 e "stranamente" non stiamo dormendo. Mangiamo cornetti appena sfornati in un autogrill non meglio identificato in mezzo al nulla, o forse a tutto, chi lo sa: è buio.
Torniamo in macchina và, che c'è ancora molto da vedere: le strade chiuse per frana, i cinghiali, le barche colorate, le casette a picco sul mare e i parcheggi a pagamento.

Waiting for the tourists

Merda, sta piovendo. Di per sé non sarebbe un gran problema se non mi trovassi su una scogliera ad un metro dall'acqua con Boogie in precario equilibrio su un cavalletto completamente esposta alle intemperie, ma purtroppo mi ci trovo quindi è un problema. Mi tolgo la felpa e la allungo sopra Boogie a mo' di tettoia, cosa che mi dà un'aria vagamente old school. Passo svariati minuti sotto questo telo da fotografo improvvisato, senza vedere altro che il paesino attraverso il mirino della fotocamera. Quando finalmente sono soddisfatta degli scatti esco da sotto la felpa e quasi cado in mare per lo spavento: quella che prima era una scogliera deserta tranne che per noi tre adesso è una scogliera piena di turisti asiatici che scattano foto con i loro smartphone, tranquillamente a mezzo metro da me.
Sono le 7 di mattina, sono sveglia solo da 24 ore. 




Apro gli occhi per un attimo, assonnata, e nell'oscurità lo vedo tremare di freddo. Alzo un lembo del mio sacco a pelo e lui ci entra senza una parola. Continuiamo a dormire per un tempo imprecisato, forse un'ora, forse dieci minuti. Suona la sveglia e per un po' nella tenda nessuno si muove.


Feeling blue

La luna è strana oggi, è stata in mezzo alle palle per tre quarti d'ora muovendosi pianissimo mentre noi speravamo che tramontasse e poi... è sparita tutto d'un colpo. Mentre eravamo ancora lì a domandarci cosa diavolo fosse successo è passato un omino con un arnese strano in mano, sembrava una scala. "Sta andando a tirar su la luna!" E giù a ridere. Il concetto di divertente raggiunge uno spettro più ampio prima delle sette del mattino.
Per pranzo ci siamo riforniti nella focacceria più unta di tutte le Cinque Terre, dove il tizio che le cucinava era un albino rockettaro che si ascoltava i cd hard rock mentre affettava la mozzarella, e questo per me bastava a idolatrarlo. Prima di arrivare alla nuova destinazione passiamo per una villa abbandonata... mica ci facciamo mancare niente, noi. A parte il sonno.

Villa Sbertoli

C'era da aspettarselo che non sarebbe andata liscia, noi convinti di andare a dormire presto e invece becchiamo, toh guarda, la sagra del vino. E troppe cazzo di sveglie che suonano alle ore sbagliate svegliando solo me.

Let the sky talk to you.

Eccoci ritornati nel mondo incantato. Vaghiamo spensierati riempiendoci le scarpe di fango per fotografare un alberello solitario o una coccinella su uno stelo d'erba ("cazzo ma è morta!"), scopriamo siti famosi dei quali solo noi tre ignoravamo l'esistenza, lottiamo contro la pioggia che ormai si è presa una cotta per noi. Mentre beviamo il caffè in mezzo a un prato facciamo conoscenza con un fotografo belga che ci informa che "you should go and see the sunset in Petrunza, it's really beautiful".
Intendeva Pienza.

I basically like to jump everywhere

Mi volto per appoggiare qualcosa sul letto, e quando mi rigiro sta già dormendo come un sasso, il maledetto. Sorridendo gli sfilo l'ipod dalle mani e spengo la luce.

Fuckin' Cipressini

C'è un motivo se la gente normalmente dorme più di tre ore a notte. E' un pensiero che mi passa per la testa mentre aspettando l'alba faccio a gara a chi imita meglio la posizione del proprio treppiede, il tutto accompagnato da risatine nervoso-isteriche. Per fortuna che oggi abbiamo deciso di fare colazione nel bar dove hanno una delle torte più spaziali che io abbia mai mangiato, cappuccino cornetto succo d'arancia e Lei... la regina di Chianciano. La mancanza di sonno prolungata ha ridotto drasticamente le risorse del mio vocabolario, e ciò mi porta a commentare la bontà del dolce con un candido "fuck yeah".

Shy

Un signore ci ha lasciato piantare la tenda fuori dal suo agriturismo: se non è scrocco questo... fotografiamo le stelle, mangiamo la pasta in macchina, tutti e tre dalla pentola, giochiamo con le torce. La prima notte serena ci delizia infinitamente, nonostante la luce della luna che inquina il cielo. Ma come fai ad arrabbiarti con la luna... è troppo sexy.




Siamo immersi nella nebbia. La tenda è fradicia di umidità, a quanto pare tutto è bianco e bagnato. Non la dico nemmeno l'ora a cui abbiamo puntato la sveglia. E' la nostra ultima alba. Monto il treppiede, ancora con il sacco a pelo addosso, e aspetto. C'è una condensa pazzesca, le nostre fotocamere sono tutte bagnate. E giù bestemmie. D'un tratto spunta una concentrata luce fucsia sopra gli strati di bianco e grigio della valle. Lentamente la luce avanza e il sole fa il suo ingresso trionfale, il fucsia si trasforma in arancione e comincia a fondersi con il bianco, la nebbia ci avvolge diffondendo colori caldi che prendono vita nella terra nuda, l'azzurro del cielo comincia a farsi strada diradando le nuvole e io penso che potremmo pure buttare via le fotocamere, per quanto servono. Siamo qui, non riusciremo mai a portarci a casa quest'alba. Tutto quello che possiamo fare è rubarle un frammento di luce.

I'm a thief

1700 chilometri.
189 euro a testa.
16 ore di sonno in 5 giorni.

Questi erano pensieri sparsi dal mio mini-super viaggio fotografico alle Cinque Terre e in val d'Orcia, dove assieme a due coraggiosi amici mi sono fatta tutte le albe e tutti i tramonti. Spero che la lettura sia stata piacevole o quantomeno non pallosa. Scrivere un intero resoconto sarebbe stato chilometrico quindi ho optato per dei trafiletti inframezzati da foto, come piace a me. Se anche voi siete stati da quelle parti sentitevi liberi di invadere i commenti con i vostri aneddoti!

p.s. ha vinto il sondaggio lo sfondo bianco. Potere al Popolo.

domenica 30 settembre 2012

Week 39: "quando leggerete questo sarò già lontana"

E vai con le frasi da film.

Post programmato. Se tutto va bene in questo momento mi trovo da qualche parte in Toscana e sto facendo tante foto.

Nel momento in cui scrivo invece è giovedì sera, domani parto per un mini viaggio fotografico e ho appena finito di preparare lo zaino, anzi gli zaini (uno con la roba per far foto e uno da backpacker). E i sacchi a pelo. Due perché uno lo devo prestare. E un materassino per dormire in tenda. E delle birrette. Praticamente sembro una che sta traslocando e lo sta facendo male.



Ghigno Award della settimana: l'ordine in codice
Sono seduta al bancone di un bar, sto per i fatti miei. Arriva un uomo sulla cinquantina, saluta il barista e gli ordina un té freddo. Il barista prende un bicchiere, si avvicina alla spina e chiede "bianco o rosso?"
"bianco Carlo, grazie".

Brevissimo aggiornamento sugli obiettivi della settimana:
- ho scritto un post in giapponese su lang-8, e ho scoperto che ho il vizio di confondere "ieri" con "domani".
- Ho imparato una canzone dei Maximum the Hormone scoprendo che il ritornello che ho canticchiato per una settimana in macchina dice "dolori mestruali"
- Ho cominciato a selezionare e mettere a posto le fotografie per il mio profilo flickr, forse che pian piano ce la faccio.
Per la settimana prossima, dato che tornerò mercoledì non avrò molto tempo per gli obiettivi. Uno però voglio fissarlo: il 5 ottobre scade un concorso fotografico e io voglio partecipare, quindi voglio assolutamente riuscire a scattare delle foto e mandarle.

P.S.: quando tornerò sapremo anche se ha vinto lo sfondo bianco o quello nero, suspence a millllle! Per ora sembra in vantaggio lo sfondo latteo.

Da qualche parte in Toscana è tutto, linea allo studio.

martedì 25 settembre 2012

Week 38: Non Durerai Un Solo Giorno là Fuori

Ghigno award della settimana: siamo io e mio fratello sul terrazzo di casa, che offre una deliziosa vista sulla circonvalla. Ad un certo punto lui per fare un po' l'idiota si tira la maglietta sopra la testa e comincia a fare versi e mosse da zombie, agitando le mani per aria. Il tutto mentre sulla circonvalla passa un pullman carico di vecchietti che guarda caso erano voltati tutti dalla nostra parte. 57 volti attoniti non hanno prezzo.

La settimana scorsa l'obiettivo era semplice: fare tutto quello che posso nel giappico idioma. E così ho guardato film, letto manga, ascoltato musica e podcast, surfeggiato siti giappi... fin troppo facile. Questa settimana invece ho bisogno di:
- imparare 1/2 testi di canzoni
- scrivere (in giapponese)
- cominciare a selezionare e mettere a posto le fotografie per il mio profilo flickr (ne ho diecimilamiliardi di arretrate da postare, e sto anche pensando di fare un miniblog fotografico in inglese).
Sarà una bella sfida dato che sono piena di cose da fare e sarò pure via per il weekend (weekend fotografico, quindi aspettatevi un post più interessante la prossima settimana!).

Cambiando discorso, vorrei lanciare un piccolo sondaggio. Non so se avete notato, ma ho cambiato lo sfondo ai post (da nero a bianco, nda) e vorrei una vostra opinione riguardo a questo enooorme cambiamento. Meglio prima o adesso? Votate numerosi mi raccomando, anche voi che non commentate mai. Dai che finalmente ho trovato una scusa per provare la funzione sondaggio sui post.

Vi piace il nuovo sfondo latteo dei miei post?


Ieri pensavo. Ero seduta al bancone di un bar dove non pago quasi mai da bere, quando ad un tratto mi si avvicina un turista francese sulla cinquantina che attacca bottone. Prima di rendermi conto del pericolo gli rispondo nel suo idioma e lui, raggiante, mi si attacca come una piattola e comincia ad invadere il mio spazio vitale. Prima che io cominci anche solo a pensare a come si dice vaffanculo in francese, l'amico seduto vicino a me lo informa di essere mio marito e il signore seduto dietro di me afferma di essere mio padre. Prima che io abbia il tempo anche solo di ridere il francese si volatilizza.
A volte mi sembra di vivere sotto una calotta di vetro. A volte penso che sto per partire per il Giappone e lì non avrò amici che mi offrono da bere e mi salvano le chiappe, e mi si para in mente la scena di un film qualsiasi, con un Jack qualsiasi che urla in faccia ad una Sally qualsiasi "tu non sai che cos'è la vita vera! Non durerai un solo giorno là fuori!"

Basta viziarmi.

domenica 16 settembre 2012

Week 37: Mamma Mamma, c'è Una Signora Nella Montagna

[Se vi siete persi l'attesissimo post andato in onda durante la settimana, eccolo qui]

Questa settimana devo conferire un Ghigno Award ad una parola che mi ha fatto sganasciare: バーコード頭 (baakoodo atama). Questo simpatico appellativo giapponese che mescola un termine preso dall'inglese con un kanji ha un significato geniale quanto spietato: baakoodo è la katakanizzazione della parola inglese bar code, codice a barre, mentre atama significa testa.  L'espressione si riferisce a quei signori di una certa età che sono quasi completamente calvi e si ostinano a pettinare meticolosamente quei quattro peli che rimangono nel tentativo di coprire la pelata, ottenendo quella che non avrei saputo definire meglio di, tenetevi forte, "testa a codice a barre".
Lascio a voi commentare la genialità della mente che ha partorito cotal figata. Qui siamo ai livelli dei Maximum the Hormone, la mia band giapponese preferita nonché (e perché) l'unica da me conosciuta in grado di mettere assieme ska, growl, pop-punk e vocina lollosa. Nella stessa canzone. (e poi hanno scritto una canzone contro Mixi. Idoli).

"Sei una testa di codice a barre!"
Questa settimana gli obiettivi (leggere molto e provare lo shadowing) sono andati più che bene; dato che al momento la mia maggiore occupazione consiste nell'immergermi il più possibile nel giapponese ho deciso che il prossimo obiettivo sarà, in generale, fare tutto quello che posso nel giappico idioma. Leggere scrivere parlare libri film podcast kanji grammatica fuck yeah.

Giovedì è successa una cosa che mi ha fatto sorridere.
Non è un episodio che racconto spesso, ma dovete sapere che anni fa, durante quel baratro di depressione pubertaria che è la terza media, ho partecipato ad una recita scolastica facendomi incastrare a fare la protagonista. La storia parlava di una misteriosa dama intrappolata con la magia dentro una montagna, che dopo le classiche mille vicissitudini veniva liberata da due bambini con l'aiuto di vari personaggi leggendari tratti dal folklore locale. A dire la verità il ruolo era una pacchia, dato che mentre tutti gli altri si affannavano avanti e indietro memorizzando battute e dialoghi più o meno lunghi, io rimanevo tutto il tempo seduta su una sedia dietro la scenografia della montagna, potevo recitare leggendo il copione e nessuno mi vedeva fino alla fine, quando venivo liberata e danzavo felice per un paio di minuti prima che finisse tutto. La parte imbarazzante è che indossavo un lungo vestito bianco (più tardi, nel pieno della mia adolescenza punk ho dovuto eliminare tutti i testimoni) ma voi non lo direte ad anima viva... vero?

La cosa bella è che la montagna di cui si parlava nella recita esiste veramente. E' uno spuntone di roccia abbastanza particolare, per due motivi: primo perché da certe angolazioni sembra effettivamente che sul fianco della montagna sia scolpito il profilo di un volto di donna; secondo perché di tutte le montagne rocciose che la circondano, è quella più luminosa. Ora, dall'alto del mio disinteresse totale per la geologia delle dolomiti io non so dirvi il perché, se è fatta di una roccia più chiara, se è in una posizione che riflette meglio il sole o se ci sono degli addetti che la lucidano ogni mattina, fatto sta che lei è lì, in mezzo a tutte le altre montagne e splende senza ritegno attirando l'attenzione. Ogni volta che la guardo mi torna in mente quella bambina disadattata che stava seduta dentro una montagna, aspettando di essere liberata. E le metafore con la vita reale si sprecano.
Giovedì sera la mia montagna splendeva come sempre, ma era luminosa come non l'avevo mai vista. Sembrava che la luce venisse da lei. E io pensavo. Forse la dama al suo interno ha sentito che il suo momento sta per arrivare.



Tutto questo Sdolcinato Sproloquio Nostalgico per dirvi che la scuola di Tokyo ha accettato la mia iscrizione e che posso ufficialmente prenotare il volo.

Sola andata, baby.

giovedì 13 settembre 2012

It's All Over, Sally.

L'abbiamo fatto quando fuori c'era il sole. O la pioggia. O la neve.

Quando avevo voglia di stare a casa. Quando avrei voluto uscire.

La mattina appena alzata, con un bicchiere di succo sulla scrivania. La sera tardi, lottando contro sciabolate di sonno. Prima di pranzo, dopo pranzo, a volte durante il pranzo. Dopo il lavoro, prima di un allenamento.

15 minuti, mezz'ora, un'ora. Ancora.

A letto, sul pavimento, sul balcone, sulla terrazza, in soggiorno, in bagno, in cucina, sulla poltrona. Ma soprattutto sulla scrivania.

C'erano dei giorni in cui avevo proprio voglia, altri invece no. A volte ero felice, a volte triste, a volte incazzata. Qualche volta ubriaca.

Tu invece non ne avevi mai abbastanza. Se un giorno ti soddisfacevo, il giorno dopo ne volevi ancora di più. E guai a trascurarti, me l'avresti fatta pagare.

Sono passate le stagioni, petali di fiori uccellini che cantano foglie che cadono neve. E io sempre rinchiusa con te.

Ora è finita, sì. Finita. Ci crederesti? Dicono tutti che non può finire, che durerà per sempre, che sciocchezza. Deve finire prima o poi, è una cosa naturale. E adesso è finita anche per noi.

Per fortuna.

Credi che possiamo dirglielo, adesso, che non sto parlando di sesso?


Venerdì 31 agosto io e Anki abbiamo finito di studiare i 2100 kanji.

"... allora era vero che prima o poi sarebbero finiti."

domenica 9 settembre 2012

Week 36: il Pappagallo Traditore

E' una domenica di settembre come si deve e il sole è tornato, e sta splendendo come se non fosse detta l'ultima parola. Come piace a me.



Forse è la prima volta che scrivo il post settimanale di domenica pomeriggio in completo relax, e non la sera in preda a sciabolate di sonno e attacchi a tradimento da parte di Morfeo. Il fatto è che ho vilemente boicottato un invito a cui inizialmente avevo detto di sì, ed eccomi qui, traditrice senza pudore.

Allora. Immagino vorrete sapere come sono andate le missioni pro-immersion giapponese della settimana scorsa, accontentiamovi subito.

...Larry, maledetto, non hai ancora capito come si manda una slide?!

[sbam! crack! bum! ouch! swing! swishh! flick! patatracchete!*]

- Trovare nuova musica giapponese: mission accomplished. Devo dire che non me l'aspettavo, ma in effetti esistono davvero dei gruppi giapponesi che posso ascoltare anch'io. Non capisco che cosa avessi da lamentarmi tanto per la difficoltà di reperimento quando avevo tutto così a portata di mano. In fondo è bastato provare 47 chiavi di ricerca diverse su google e navigare i conseguenti 355 siti tra forum, blog, e articoli, leggere tutti i 72 commenti del post di ajatt sulla musica, ascoltare uno per uno su youtube i 125mila gruppi trovati segnati su una lista in blocco note (caro vecchio blocco note... sigh), scartare quelli che non mi piacevano e trovare un modo per procurarmi quelli che mi piacevano, ripetere tutte le operazioni per 7-8 volte fino ad avere abbastanza materiale da non dover ascoltare le stesse cinque canzoni ogni giorno. Davvero, non capisco cosa avessi da lamentarmi tanto.
L'importante è che l'abbia scampata dalle grinfie delle AKB48.(rabbrividisce).
Ringrazio Automaticjoy per aver contribuito con i suoi suggerimenti, tra i quali ho trovato un paio di cosette interessanti (Hanato Chiruran su tutti!)

- Cercare partner linguistici su Italki: allora, in teoria io avrei scritto a 7-8 persone... in pratica non mi ha cagata nessuno. Non ho mica capito bene il perché, forse ho la faccia da maniaca o forse ho beccato tutti profili fantasma... boh. Ma non mi do per vinta. Un po' di sano stalking incoraggerà questi giappini sfuggevoli.

Ricapitolando, la settimana non è andata poi male: ho un repertorio musicale a cui attingere e un trauma psicologico da rifiuto immotivato. Ma andiamo avanti! Vediamo quali sono gli obiettivi di questa settimana...

- Provare lo shadowing. E' da tanto che voglio cimentarmi nella nobile arte di ripetere come un pappagallo tutto quello che dice la gente, conosciuta in inglese con l'inquietante appellativo shadowing (inquietante perché a me suona come "shining"). Se servirà davvero a migliorare la mia pronuncia poi, può darsi che gli spocchiosetti di Italki comincino a rivolgermi la parola.
- Leggere. Adesso che ho imparato i significati di tutti i kanji è il momento di memorizzare le pronunce. Quelle Fottute Pronunce.

Ora torno al mio duro allenamento AJATT, a guardare film, leggere manga, ascoltare musica... mamma mia che fatica questo metodo di studio. Provare per credere ;)

Vi lascio con una foto in stile National Geographic di serie B.


*siete dei grandi se avete colto la colta citazione.

lunedì 3 settembre 2012

Week 35: Ritorno Agli Obiettivi Settimanali e Altre Storie a Caso

Le mie vacanze estive sono terminate, e con loro quei 5-6 giorni di caldo esagerato che si è abbattuto perfino sulla mia solitamente glaciale dimora, scatenando panico e siccità di cui al momento, da sotto la coperta di lana sento decisamente la mancanza.

Uno degli ultimi raggi di sole pervenuti questa settimana
L'esito del mio obiettivo mensile di agosto verrà trattato in un post apposito, che non ho ancora avuto il tempo di finire perché ero troppo occupata a smantellare la mia camera per realizzarne la foto illustrativa. Per la vostra felicità invece (credo di poter già sentire dei cori festanti... o forse sono insulti? In questi casi preferisco rimanere nel dubbio) ricomincerò con i miei obiettivi settimanali! Ammettetelo, vi sono mancati vero?
Durante le tre settimane di ferie che ho passato a casa a studiar kanji in riva al mare su un'isola dei tropici sono riuscita a fare cose molto intelligenti come chiedere aiuto ad un assicuratore per una questione di soldi (inerente alla mia richiesta di visto studentesco per il Giappone, nda), farmi mettere nei casini e risolvere tutto a spese mie, e altre cose meno degne di nota come riuscire ad inviare la richiesta d'iscrizione alla scuola a discapito della legge di Murphy. Tra una telefonata isterica ad un ufficio chiuso e l'altra, ho inoltre avuto modo di fare il punto della situazione per quanto riguarda la mia full immersion giapponese (ricordate?) appurando che il mio metodo necessita di alcuni miglioramenti per poter raggiungere il livello super-sayan. Per questo motivo i miei obiettivi settimanali saranno incentrati sull'aumento della mia esposizione al nipponico idioma. Che suona un po' come quando nei fumetti uno sfigato viene esposto a qualche raggio qualcosa-tronico e acquisisce dei superpoteri, solo che nel mio caso me li devo pure sudare. Mondo sciagurato.

E quindi ecco qui che cosa farò questa settimana:
- Musica: ragazzi io ho bisogno di musica. Tanta. Sto soffrendo immensamente per la tentazione di ascoltare musica non giappa con quelle quattro cosine giapponesi vagamente decenti che ho trovato, e voglio credere che scavando scavando, ancora qualcosa di ascoltabile ci sia. Indipercui questa settimana tenterò di ampliare il mio repertorio musicale. Se per caso qualcuno volesse guadagnarsi un pezzettino di paradiso dandomi una mano, i requisiti che cerco in un gruppo giapponese sono i seguenti: 1) devono cantare in giapponese, e fin qua; 2) il genere può spaziare dal punk al rock allo ska al metal (niente growl o roba che non si capisce però) a qualsiasi cosa che non sia lollosa/pop; 3) niente distorsione della chitarra "da sigla di anime". E mi sa che col punto 3 mi sono giocata ogni probabilità.
- Conversazione: ho recentemente scoperto un sito di nome Italki, attraverso il quale si possono trovare sia partner di conversazione che tutor, fino a veri e propri insegnanti qualificati. Ho già creato un profilo e sembra proprio una geniata, il motore di ricerca è funzionale e favorisce lo scambio equo tra persone che studiano uno la lingua dell'altro. Ho intenzione di provare a cercare qualche essere umano interessante da sottoporre al mio giapponese osceno. Ah e se per caso doveste iscrivervi a Italki attraverso il link che ho messo, io guadagnerei dei crediti (si usano al posto dei soldi per pagare le lezioni). Giusto per dovere di cronaca.

Ecco per ora metterei queste due qui. Durante le vacanze ho nutrito un po' la mia scarsa collezione video con tre dvd comprati da Amazon: I sette samurai di Kurosawa (che non ho mai visto), Zatoichi di Takeshi Kitano (che ho visto ma voglio rivedere, se non altro per la scena epica del tipo che corre urlando) e Sakuran, live action forse poco conosciuto che parla di Oiran (se non sapete che cosa sono o le considerate alla pari delle geisha potreste proprio darci un'occhiata, e poi è proprio bello, la fotografia ha dei colori stupendi) che in realtà ho preso perché sono segretamente innamorata di Anna Tsuchiya e tutta la storia del corso in Giappone è solo una copertura per poter andare a chiedere la sua mano e stalkarla finché morte (o governo giapponese) non ci separi.

Momenti circensi durante il weekend
Tra gli altri avvenimenti degni di nota, una sera sono stata capace di uscire indossando con nonchalance una felpa verde tigrata sopra una maglietta a righe fucsia (questo verde e questo fucsia) e nonostante l'abbinamento da fruitrice abituale di psicofarmaci mi è stato perfino rivolto un "ciao splendore!". Ho tuttavia il dubbio che l'esclamazione si riferisse al fatto che l'accostamento azzardato faceva brillare i capi di luce propria.

E su questa nota di cronaca impegnata, chiudo e vi lascio tornare a fare quella cosa che stavate facendo prima di imbattervi nel mio post.