lunedì 26 novembre 2012

Week 47: Kuro Obi

Non ti arriva più ossigeno al cervello.
Stai male, fisicamente.
Non ce la faccio.
Respira.
Respiro?
Respira.
Ah già, posso respirare.
Svuota la testa e concentrati. Controlla il tuo corpo.
Che motivo c'è di fermarsi adesso? Hai già superato questa prova, ora devi solo dimostrarlo a loro. Non ti puoi fermare adesso, baby.
Lo senti, come sei viva? Non chiederti se quello che pulsa violentemente nelle tue vene è sangue oppure adrenalina: è quello che ti mantiene cosciente.
Supera i tuoi limiti.

Hai visto, fin dove puoi arrivare? Pensa.
Questo non è che l'inizio.



Obiettivi settimanali:
- Promuovere il mio articolo su Infobarrel: fatto. Ho imparato ad usare i siti come Delicious, Stumbleupon, Digg, ecc., che ritenevo perfettamente inutili (e infatti non ho cambiato idea); in più ho letto un'interessante guida sulle strategie di backlinking.
- Commentare ogni giorno il post di un blog giapponese: fatto. Per fortuna avevo a disposizione una bella lista di blog stilata da me in precedenza e sono riuscita a leggere un po' di post interessanti sulla fotografia e uno sul cibo.

Prossimi obiettivi settimanali:
- leggere un altro numero di Nana, il che significa procurarsi un mucchio di nuove frasi da mettere su Anki.

Voi che avete combinato negli ultimi sette giorni?

Spero che la vostra settimana sia indimenticabile come il primo bacio con la lingua.
Ma non altrettanto umida.
:P

martedì 20 novembre 2012

Week 46: Novembre è un Mese Che ci si Può Morire.

Lascia indizi su di me, questo liquido
lascia indizi su di te.


I miei 5 minuti all'interno della discoteca sono più o meno così:
prendo atto del fatto che il pavimento è ricoperto di vetri rotti e cerco di camminare disinvolta nonostante le scarpe si incollino a terra per via dei litri di alcol rovesciato. Fa caldo, quindi mi tolgo la maglia e cerco un posto per imbucarla nei divanetti a bordo pista. Sul primo c'è una tipa collassata su se stessa e uno psicopatico che fissa il vuoto con sguardo omicida, non mi sembra il caso. Il secondo è libero ma c'è davanti una coppia che litiga, nel terzo c'è un'altra coppia che limona selvaggiamente e una poltrona che potrebbe fare al caso mio. Mi sposto di lato appena in tempo per schivare uno scoppiato che ha preso la rincorsa per andare a buttarsi di peso sopra la coppia che limonava selvaggiamente, incastro la maglia nello schienale della poltroncina. Cercando di non farmi ipnotizzare dagli strobo mi avvio verso il bancone.

La festa dei coscritti.
Da queste parti i genitori raccontano che, quando c'era ancora la leva obbligatoria, ogni anno i nuovi arruolati 18enni erano soliti fare una gran festa. Giravano per il paese indossando il tipico cappello adornato di fiori, e si dice che rimanevano ubriachi almeno una settimana. Ovviamente i genitori non entrano mai troppo nei dettagli su questo argomento, per mantenere quel minimo di autorità che ancora riescono ad esercitare sulle loro creature.

Dopo l'abolizione della leva obbligatoria questa tradizione rischiava di andare perduta, ma per fortuna i nostri ggiovani si sono dati da fare per mantenere vivo il legame con il passato, tentando di preservare la festa dei coscritti. E dato che non ci sono più i coscritti "beh, almeno teniamo la festa. E visto che non è più limitata a quelli che entrano nell'esercito, estendiamola a tutti i 18enni donne comprese. E visto che ci siamo concentriamola in un solo weekend. Mantenendo la stessa quantità di alcol."
E così ogni anno, a novembre, la valle si riempie di striscioni che promettono eroiche gesta da parte dei neo-maggiorenni, i bar fanno rifornimento extra di alcolici e tutti attendono con ansia ed eccitazione il sabato della festa. I ragazzi sono spavaldi e un po' goffi nelle loro camicie incravattate, e usanza vuole che i più eleganti saranno anche i più ubriachi, e soprattutto usanza vuole che i più ubriachi saranno quelli che alle 3 di notte gireranno a petto nudo fuori dalla discoteca, con -5 gradi; le ragazze sono starnazzanti e tacco-munite, con i capelli ancora fumanti di piastra e rigorosamente vestite troppo poco per essere novembre. Si consiglia un trucco facilmente sbavabile per favorire l'effetto "ubriaca spolpa". Con tutta sta gente mezza nuda concentrata in una sola notte, si dice che la domenica che segue la festa dei coscritti sia il giorno con il più alto tasso di dissenteria di tutto l'anno.
Il programma della serata è piuttosto semplice: si parte sul presto con gli aperitivi, diciamo dopo colazione; prima di cena c'è una messa celebrativa (per chi riesce a trovare la chiesa) dopodiché ci si reca al ristorante che ha avuto la stoltezza di accettare la cena dei coscritti e se non si è furbi, si fa di tutto fuorché mangiare. Poi disco fino all'alba e si conclude a cappuccino e brioche, con scene da reduci del Vietnam.
Bisogna apprezzare il sacrificio fatto ogni anno da questi ggiovani che si immolano per mantenere viva la tradizione dei nostri avi. La cena dei coscritti è come un rito per diventare uomini, come in quelle tribù dove i ragazzi vengono sottoposti a prove estreme di coraggio per essere accettati dalla comunità: se sopravvivi sei pronto per il mondo vero. E non è facile sopravvivere eh, storie vissute di gente che è tornata a casa alle 11 di sera. Del giorno dopo.

One two, three o' clock...

Oltre ai coscritti, anche le altre classi hanno preso l'abitudine di ripetere la festa ogni anno e per rendere il tutto più entusiasmante molte cene di classe hanno luogo la stessa sera di quella dei coscritti.
La mia classe quest'anno ha organizzato una cena al contrario. Nel senso che siamo partiti dal digestivo e abbiamo finito con l'aperitivo.
Incontrare persone che non vedo da tanto tempo mi fa sempre strani effetti e soprattutto mi mette strani pensieri alcolici in testa tipo "hey, dovrei proprio dire a quello che a 13 anni avevo una cotta per lui".
Sì, avevo anch'io i tacchi. Per tipo la seconda volta nella mia vita. E vi dirò di più, sabato ho avuto una rivelazione: ho capito perché le donne sono stronze. Esticazzi. Dopo due ore di dolore lacerante ai piedi, chiunque parlerebbe male di chiunque.

DAY 64

I PIANI NON VANNO MAI SECONDO I PIANI.
Per questa settimana avevo pronti due begli obiettivi da pormi, e invece è successo un casino. Ma andiamo con ordine.
Intanto vi confermo che gli obiettivi che mi sto tirando dietro da due settimane sono stati raggiunti.
- ho completato il mio primo disegno per Threadless e gli amministratori l'hanno approvato, quindi adesso è online per essere votato dalla community per una settimana. Io vi chiederei di andare a votarlo, il fatto è che per votare bisogna iscriversi al sito e io odio quelli che chiedono alla gente di iscriversi di qua e di là solo per votare la loro roba. Però ve lo linko lo stesso così magari potete dirmi cosa ne pensate, e se poi vi sentite proprio proprio altruisti, potreste pure condividerlo su facebook/twitter (ci sono i bottoncini sotto l'immagine). Ovviamente se per caso siete già iscritti a Threadless, votatevotatevotate!!
- Ho scritto il mio primo articolo su Infobarrel, è stato divertente e in caso siate curiosi potete trovarlo qui: 4 ways you can use podcasts to learn any language.
Insomma io questa settimana volevo fare altro, ma poi ieri all'improvviso mi hanno approvato il disegno, mi hanno approvato il profilo di insegnante su italki e poche ore dopo ho ricevuto la mia prima richiesta di lezione (che ho dato stasera, tra l'altro) e insomma troppa roba, quindi ho dovuto cambiare i piani. Gli obiettivi di questa settimana saranno:
- promuovere il mio articolo su Infobarrel: ho intenzione di imparare, anche per uso futuro, un po' di strategie di backlinking (creare dei link che portano al tuo sito/pagina) e in generale come promuovere un articolo.
- commentare ogni giorno il post di un blog giapponese: un piccolo incentivo a leggere di più.

Concludo con un regalino per i blogger alla lettura: due interessanti liste di cose da fare prima e dopo aver pubblicato un post. Voi quante ne fate?

Ok vi lascio, oggi abbiamo fatto indigestione di link. Me ne torno su wikipedia a tentare di scoprire chi è l'inventore dei tacchi per eliminare la sua stirpe dalla faccia della terra.

Dammi una spinta e il imite dov'è?
Dammi una spinta e un limite se c'è

martedì 13 novembre 2012

Week 45: l'Insostenibile Randommezza dell'Essere.

Non riesco ancora a spiegarmi bene perché mi piaccia così tanto camminare sotto la pioggia. Di notte poi.
E' che mi da uno strano senso di vittoria, di sopravvissuta dopo la lunga battaglia. La pioggia pulisce l'aria che respiro, la svuota dagli odori e dai sapori che ho addosso. E dai suoni. Mentre cammino lentamente lei cade sul mio corpo con un rumore simile ad un applauso.
E sarebbe tutto molto poetico se ora non fossi a letto coi capelli fradici e un principio di polmonite.

Mi hanno portato via le foglie, fottuti stradini. Non avevo neanche iniziato a fare un po' di belle foto che sono venuti e le hanno prese. Che cosa siete, il comitato di benvenuto dell'inverno? Che fretta avete? Perché nessuno mi capisce? Larry, razza di incapace colpa tua. Portami il mio calmante.

Niente ti fa iniziare bene la settimana come l'arrivo di un certificato di eleggibilità. Questo significa che ora devo solo fare un bonifico alla scuola giapponese pagando metà anno scolastico, poi loro mi spediranno il certificato, io lo porterò al consolato giapponese di Milano dove me lo cambieranno con un permesso di entrata che a sua volta mi permetterà di ottenere il visto quando mi presenterò in aeroporto.
Ma una buona parola e via, no?

Questa è stata una di quelle settimane che si possono riassumere con una sola parola, che in questo caso è "frenetica". Per questo motivo estenderò gli obiettivi settimanali anche alla prossima, togliendo quello che riguarda la fotografia in stock perché si è rivelata più complicata e impegnativa di quanto credessi e ho pensato che era meglio lasciar perdere.

Non vedo l'ora di avere di nuovo qualcosa di interessante da scrivere. Per ora vi lascio e me ne torno a costruire la mia bambola voodoo a forma di stradino.

Let's go.



domenica 4 novembre 2012

Week 44: Nuove Fisse

Wow, ho appena realizzato che il conto totale delle settimane di quest'anno è 52, e che quindi non mancano molti post alla fine di questa serie. Per il prossimo anno (quello in cui sarò in Giappone) ho deciso di mantenere la cadenza settimanale, ma senza obiettivi: avrò un obiettivo lungo da gennaio a dicembre. E mentre io cerco di capire se è più economico spedire un pacco coi miei vestiti a Tokyo oppure pagare un extra per un bagaglio in più sull'aereo, qui il sole ha deciso che per quest'anno si è sbattuto abbastanza e ha cominciato a tramontare alle 4 del pomeriggio. Quel simpaticone. Intanto l'inverno è fuori dalla mia finestra e sta tentando di forzarla con un piede di porco per entrare ad attaccarmi l'influenza, anche se per ora le guarnizioni sembrano tenere.

Nonostante tutto noi "non ci curiamo di loro ma guardiamo e passiamo" e andiamo a dare un'occhiata ai famigerati obiettivi settimanali. Dai che oggi mi sento in vena, vai con la slide!

- blog giapponesi: la mia disintossicazione dai blog italiani è ufficlialmente cominciata. Ora seguo un paio di fotografi giappi, e presto aggiungerò altri blog alla mia collezione accuratamente selezionata da blogmura.
- leggere 3 articoli di wikipedia in giapponese: questo obiettivo è stato utile per farmi capire una cosa, e cioè che non riesco a leggere gli articoli di Wikipedia. Non ci riesco nel senso che per la maggior parte sono troppo difficili e ci metto una media di 10 minuti a leggere 3 righe, cosa molto frustrante per me e alquanto difficile da digerire per lo stomaco della mia autostima.

Ed ora un po' di spazio alla parte quasi inesistente di questo blog che riguarda la location independence: dovete sapere che ultimamente ho fatto un paio di scoperte che mi hanno aperto un mondo e riguardano tutte l'internet business. Cercando l'indipendenza di movimento sono sempre stata affascinata dalle potenzialità lavorative del web, e quando non sono occupata a fottermi il cervello con i kanji mi piace informarmi sui molteplici modi per fare soldi extra online.
Un paio di settimane fa però, mi sono imbattuta in una cosa che ha ulteriormente aumentato il mio interesse per il web business, e questa cosa prende il nome di Passive Income, o Guadagno Passivo se preferite. Un certo Pat Flynn ha creato un blog dedicato esclusivamente all'argomento in cui spiega quali sono le attività che generano guadagno passivo e come realizzarle con successo, e devo dire che la lettura si sta rivelando alquanto interessante...

Io mentre penso ai miei guadagni passivi
Lasciatemi entrare per un attimo in modalità wikipedia, solo per precisare che cosa si intende per guadagno passivo: voi svolgete un lavoro una volta, e questo lavoro continua a fruttarvi denaro ogni mese anche se voi non fate niente (o quasi) per mantenere quel guadagno. Scrivere un libro può essere un buon esempio; nel caso di internet, scrivere un ebook o creare un sito che pubblicizza determinati prodotti con un programma di affiliazione (che tradotto significa "tu metti un link ad un prodotto e se la gente clicca sul link e compra ricevi una commissione").
Tutto questo per precisare che guadagno passivo non significa prendere soldi non facendo un cazzo, ma investire tempo e fatica in dei progetti che ripagano e continueranno a ripagare anche dopo che si avrà smesso di lavorarci su.

Wikipedia mode: OFF

Al momento mi sto interessando ad uno di questi modi che Pat Flynn spiega per generare guadagno passivo, che sarebbe scrivere articoli per "revenue sites" (scusate ma non ho mica capito come si chiamano in italiano): si tratta di siti come infobarrel dove gli utenti scrivono articoli di ogni tipo su qualsiasi argomento. Per farvi capire meglio, si tratta di quegli articoli con titoli tipo: "5 consigli pratici per migliorare il tuo inglese" o che so, "ammaestrare il tuo pesce rosso: metodi e trucchi del mestiere". Avete presente adesso?
Questi siti funzionano più o meno così: gli utenti scrivono un articolo e vengono pagati in base al numero di click sulla pagina e/o quello sulle pubblicità contenute nella pagina, e questo significa che un articolo può fruttare anche dopo essere stato scritto. Studiando la ricerca delle parole chiave e un po' di SEO (Search Engine Optimization), scrivere un buon numero di articoli può portare nel tempo a qualche centinaio di euro extra ogni mese, che non so voi ma a me tanto schifo non fanno.

Oltre a questo, ho cominciato ad esplorare i siti di stock photography (dove in parole povere vendi foto) e Threadless (dove gli utenti creano disegni per magliette e quelli che vengono scelti ricevono soldi).

Quindi, ora che sapete che cosa sto combinando in questo periodo fra un manga e un kanji poster possiamo passare all'attesissimo elenco degli obiettivi settimanali!

- Completare il mio primo disegno per Threadless e sottoporlo a votazione: eh già, ho creato un disegno che è quasi pronto per essere sottoposto al giudizio degli esperti del sito e questa settimana ho intenzione di finire il lavoro e vederlo finalmente nella sezione voti! Lì rimarrà per una settimana, credo, prima che Threadless decida se stamparlo oppure mandarmi a quel paese.
- Radunare 10 foto da inviare a shutterstock: per diventare membri del sito e poter vendere le proprie foto bisogna prima mandarne 10 d'esempio. Se ne passano almeno 7 sei dentro. Alcune foto le ho scelte fra quelle che ho già ma avrò anche bisogno di scattarne qualcuna di nuova.
- Scrivere il mio primo articolo per infobarrel, che ho già abbozzato ma devo ancora correggere e cercare le giuste parole chiave da inserire.

Non aggiungo niente sullo studio del giapponese ma sappiate che continuerò la mia immersione, riempiendo con il giappico idioma ogni momento cosciente della mia esistenza.

Mi scuso per il post chilometrico, era da tanto che volevo raccontarvi di questa cosa del passive income ma negli ultimi weekend sono stata quasi sempre in giro a far foto e c'era sempre qualcos'altro da scrivere. Se anche voi siete affascinati dai misteri del business online o avete già avuto qualche esperienza di guadagno attraverso internet, sarei molto felice di leggere un po' di cavoli vostri in proposito, nei commenti.

Che poi sennò mi vengono le manie di protagonismo.